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Texas, stupra la figlia neonata e le rompe le costole

Texas, stupra la figlia rompendole le costole

In Texas, un uomo di 27 anni è stato condannato a 224 anni di carcere per aver violentato la figlia neonata rompendole le costole.

Patricio Medina, 27 anni, ha confessato di aver stuprato la figlia neonata. Secondo quanto riportato dal Waco Tribune-Herald, Medina lo ha raccontato a un suo compagno di cella. L’uomo si è giustificato dicendo di aver agito sotto l’effetto di droghe, nello specifico metanfetamine. Ha violentato la bambina e nell’atto le ha schiacciato la cassa toracica. Poi, dopo un violento litigio con la moglie, ha scaraventato la neonata a terra. La piccola è stata portata all’ospedale in condizioni gravissime: i medici sono riusciti a salvarle la vita, ma ci sono voluti mesi di cure perché si stabilizzasse completamente. Secondo il referto, le violenze si sono protratte per più giorni.

Stupra la figlia: condannato all’ergastolo

L’episodio risale al 2014, ma solo ora Medina ha confessato ed è stato condannato in via definitiva all’ergastolo. Prima della condanna, l’uomo si trovava nel penitenziario McLennan County Jail, dal novembre 2017, per violenza sessuale su un bambino di età inferiore ai sei anni. Il tribunale ha stabilito che dovrà scontare 224 anni di carcere per lo stupro. Condannata anche la compagna, Lisa Montoya, che resterà in prigione per 80 anni. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la donna era a conoscenza dell’indole violenta dell’uomo e avrebbe dovuto prevedere una condotta simile. Inoltre, anche dopo le ripetute ed evidenti violenze, non ha mai denunciato. L’uomo, davanti al giudice si è giustificato così: “La bimba si divertiva, era felice”.

La bambina, una volta guarita, è stata data in affidamento insieme ai suoi due fratelli. All’età di 4 anni, le sue condizioni di salute sono buone, ma è costantemente monitorata dagli esperti per assicurarsi che non abbia riportato danni psicologici.