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Francia, scuola dell'obbligo a 3 anni: "si impara di più"

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Nel 2019 la scuola francese aprirà le porte ai bambini di 3 anni. Approvata la riforma che assimila l'asilo nella scuola dell'obbligo.

In un mondo globalizzato la formazione delle nuove generazioni è tutto. Mentre in Italia non si riesce nemmeno ad aprire le scuole nel periodo estivo, la Francia è pronta a far entrare i bambini in classe a tre anni. “Quella è l’età in cui si gettano le basi dell’apprendimento e si impara di più” aveva d’altronde sottolineato Emmanuel Macron nel corso della campagna elettorale per le presidenziali.

In Francia in classe a tre anni

Il ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer lo ha preso alla lettera, presentando qualche mese fa una riforma che prevede di assimilare l’asilo nella scuola dell’obbligo. La nuova normativa entrerà in vigore già dal prossimo anno scolastico, affinché si arrivi ad un 100% di scolarizzazione dei bambini (attualmente è al 97%, ben superiore alla media Ocse pari al 70%). L’obiettivo principale è quello di aiutare quei bambini che vivono in situazioni familiari difficili o disagiate, spesso incapaci anche di parlare bene la lingua francese.

“Questa decisione traduce la volontà del presidente di fare della scuola un luogo di uguaglianza reale e un riconoscimento della materna, che non deve essere più considerata come una preparazione alla scuola elementare” veniva specificato dall’Eliseo. Macron infatti sottolineava come “la plasticità del cervello prima dei sei anni sia particolarmente propizia all’assimilazione del linguaggio, ed è proprio in questa fase che si fabbricano i futuri abbandoni scolastici”.

In Italia

In Italia fin da quando Luigi Berlinguer era ministro dell’Istruzione si è pensato di anticipare a 5 anni l’ingresso a scuola dei bambini. Anche la recente legge 0-6 della senatrice Francesca Puglisi (PD) puntava a rendere obbligatoria la scuola materna. Il provvedimento fu recepito nella Buona Scuola voluta dal governo Renzi ma di fatto senza il criterio di obbligatorietà. A rendere nel nostro Paese più difficoltosa una riforma in questo senso, oltre agli elevati costi, il fatto che prima dei sei anni la scuola italiana è gestita in maniera diversa, per via delle divisione tra Stato ed enti locali.