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Salvate la Terra, è l'unico pianeta con la birra

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Tra i devastanti effetti del cambiamento climatico anche la scomparsa della birra. Lo ha dimostrato uno studio della Pekin University di Pechino.

Tra i devastanti effetti del cambiamento climatico l’umanità sarà costretta a fronteggiare anche la scomparsa della birra, la bevanda alcolica più consumata al mondo. Lo ha dimostrato una ricerca scientifica e l’amara scoperta è subito rimbalzata sui social network, dove ormai da giorni circola un sarcastico appello alla coscienza ecologista degli utenti: “Se non volete farlo per i vostri figli, fatelo almeno per la birra“. La sua produzione potrebbe infatti declinare drasticamente in breve tempo a causa della crescente scarsità delle materie prime.

Riscaldamento globale: “Niente più birra”

Tra i vari studi a conferma di questa ultima tesi in fatto di riscaldamento globale, pubblicata su Nature Plants, una ricerca condotta dalla Peking University di Pechino. Gli scienziati hanno dimostrato come i cambiamenti climatici renderanno sempre più difficile la coltivazione di orzo e la produzione di lieviti. Ingredienti fondamentali, oltre che per l’alimentazione umana, alla produzione della birra. Destinata a diventare in poco meno di 30 anni una vera a propria bevanda d’élite. I più esperti ora potranno obiettare parlando dell’elevata resistenza di questo cereale che, a differenza di altre tipologie tipicamente autunnali, come il frumento, può resistere a temperature che sfiorano i 38°C. Ma qui non si parla solo di temperature: alti tassi di umidità favoriscono lo sviluppo e la propagazione di malattie fungine, venti caldi e secchi, uniti a carenza idrica provocano la cosiddetta “stretta”, con cariossidi piccole e striminzite, allo stesso modo l’eccesso idrico potrebbe provocare un’asfissia radicale della pianta.

A rischio le coltivazioni di orzo

Il team di ricerca, coordinato da Wei Xie, ha simulato cinque diversi scenari climatici futuri calcolandone l’impatto specifico sulle coltivazioni di orzo. Ne è risultata una diminuzione produttiva che va, a seconda della gravità dello scenario, dal 3 fino al 17 percento. Ad avvalorare lo studio alcuni casi già registrati. Come quello dell’Argentina, dove il calo della produzione di orzo ha ridotto drasticamente i consumi di birra, o in Irlanda, dove la siccità ha provocato un aumento esponenziale del prezzo della birra (del 193%). La pubblicazione dei recenti studi arriva in concomitanza al panel delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale. L’avvertimento generale è cambiare direzione, e farlo subito. Entro il 2040, alle attuali condizioni d’inquinamento e sfruttamento, il pianeta si riscalderà di oltre un grado e mezzo. E a quel punto l’assenza della luppolata bevanda potrebbe risultare il minore dei mali.