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Usa: ordigno esplosivo nella cassetta della posta di Soros

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Rinvenuto un ordigno esplosivo destinato a George Soros, accusato di essere dietro la carovana di migranti che sta raggiungendo gli Usa.

Nella cassetta delle lettere di George Soros è stato rinvenuto un ordigno esplosivo. Soros è stato accusato di essere dietro la carovana dei migranti che si dirige verso gli Usa. Gli artificieri hanno fatto brillare l’esplosivo.

Ordigno esplosivo per George Soros

E’ stato rinvenuto un ordigno esplosivo nella cassetta della posta di George Soros. A scoprirlo un dipendente del residence dove il miliardario vive, nello stato di New York. Avvisate le forze dell’ordine, gli artificieri hanno fatto esplodere la bomba. Fortunatamente l’87enne non era in casa al momento del
ritrovamento. Soros è uno dei principali finanziatori del partito democratico. Da tempo è nel mirino di gruppi di estrema destra e ultimamente è stato accusato dai repubblicani di essere dietro la carovana dei migranti che si sta dirigendo verso gli Usa.

Prima le minacce sul web, poi l’ordigno

Da tempo, George Soros riceveva minacce sul web. Dagli insulti, alle critiche fino alle fake news. Ora si è arrivati alle minacce fisiche. L’Fbi di New York ha aperto un’inchiesta, ma per il momento non
ci sono indagati. Su un Twitter del profilo ufficiale delle forze dell’ordine americane si legge: “Stiamo controllando il residence e tutta la zona attorno. Non ci sono indagati e non è stata rilevata alcuna minaccia alla pubblica sicurezza”.

I gruppi di estrema destra che attaccano Soros, sono in disaccordo con le idee liberali e progressiste dell’imprenditore di origini ungheresi.