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Svizzera, odio razzista su Bello Figo Gu: concerto annullato

bello figo gu

Secondo concerto di Bello Figo Gu annullato in Canton Ticino. Anonimi minacciano gli organizzatori dell'evento "non accettiamo pagliacciate".

Il rapper ghanese Paul Yeboah, noto con il nome d’arte Bello Figo Gu, si è visto costretto ad annullare il concerto programmato a Bellinzona per sabato 27 ottobre. L’organizzazione dell’evento ha comunicato la decisione al rapper sostenendo che dietro questa scelta si nascondono importanti “ragioni di sicurezza“. Sembra infatti che in molti abbiano mandato messaggi di minacce: “non accettiamo pagliacciate. La Polizia è dovuta intervenire e, per garantire la sicurezza dell’artista e del pubblico, ha suggerito all’organizzazione di annullare l’evento in programma.

Le minacce per il concerto di Bello Figo Gu

Il concerto di sabato 27 ottobre si sarebbe dovuto tenere all’Espocentro di Bellinzona. Eppure, nuovamente, i ticinesi non hanno accolto con gradimento la prospettiva di un’esibizione dell’artista ghanese, residente in Italia dal 2004. Non è infatti la prima volta che il Canton Ticino si solleva per respingere Bello Figo Gu. Nel 2017 infatti, il rapper avrebbe dovuto tenere un concerto a Lugano, ma anche questo era stato annullato a causa di alcuni manifesti di minacce comparsi in giro per la città.

Chiediamo l’annullamento immediato del concerto di Bello Figo Gu per i motivi che seguono. Non crediamo sia opportuno invitare come ospite una persona che spara m***a sullo stato e che prende per il c**o la gente che lavora seriamente! Avremmo la possibilità di invitare gente del nostro Cantone per aiutarla a crescere piuttosto che invitare delle persone di un’altra nazione capace solo di sminuire gente che si fa il c**o per riuscire a portare a casa un pezzo di pane. Un profugo come lui non ha il diritto di essere sponsorizzato da una discoteca come il WKND e principalmente di farsi i soldi nel nostro Cantone. Siamo gente che rispetta l’ambiente, i locali e soprattutto la nostra amata Lugano. Se la lettera non verrà presa in considerazione, ci saranno conseguenze gravi al locale (prima, dopo o durante la serata) o al profugo da voi invitato! Non è una minaccia ma un semplice avviso. Difendiamo la nostra cultura e la nostra nazione“.

Le canzoni che fanno paura

L’esplicito e svergognato razzismo era quindi condito da una promessa di violenza fisica che aveva intimorito i titolari della discoteca in cui era atteso Bello Figo Gu. La dinamica si è ripetuta e, ancora una volta, violenza e razzismo hanno avuto la meglio in Canton Ticino. Ciò che fa arrabbiare di Bello Figo Gu sono, da un lato, le sue origini e, dall’altro, i testi delle sue canzoni. L’artista ripropone infatti in modo satirico tutti i luoghi comuni usati da chi vorrebbe “rispedire a casa loro” gli immigrati. Nei suoi testi si evince quanto, da una prospettiva razionale, tali accuse possano risultare becere.

Il testo più celebre di bello Figo Gu è “Non pago affitto“. Nella canzone il rapper canta: “Non pago l’affitto, non faccio l’operaio, prendo 35 euro al giorno, voglio le donne bianche. E pretendo il wi-fi“. L’intento satirico è evidente, ma non è compreso da tutti e soprattutto da chi di quelle accuse si fa forza per giustificare il razzismo dilagante e sempre più giustificato.