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Migranti, l'Austria di Kurz non firmerà il patto Onu

Sebastian Kurz

Il Paese governato dal cancelliere Sebastian Kurz teme che ci sia un annacquamento della distinzione tra immigrazione legale e illegale.

L’Austria non firmerà il patto dell’Onu sui migranti. Il Paese governato dal cancelliere Sebastian Kurz teme per la propria sovranità in tema di immigrazione. In particolare, secondo Vienna, tale accordo potrebbe portare a un possibile annacquamento della distinzione immigrazione legale e illegale: lo riporta l’agenzia di stampa austriaca Apa citando lo stesso cancelliere e il suo vice, Heinz-Christian Strache. L’accordo Onu – che in ogni caso sarebbe da considerare non vincolante – dovrebbe essere adottato nel mese di dicembre, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite che si terrà in Marocco il 10 e 11.

Si erano sfilati anche Trump e Orban

Il “no, grazie” del cancelliere austriaco, membro del cosiddetto fronte sovranista in Europa, arriva dopo quelli del presidente Usa, Donald Trump, e del premier ungherese Victor Orban. Il patto, chiamato Dichiarazione di New York, prevede una sere di impegni internazionale per cercare di delineare una strategia comune utile a dare una risposta globale al problema dei rifugiati. Tutti e tre i leader del fronte del “no” si sono evidenziato in passato per la loro opposizione all’immigrazione clandestina. Il cancelliere Kurz nel 2017 aveva mandato l’esercito al confine con l’Italia per effettuare i controlli e difendere le frontiere. Trump è stato da subito celebre per la volontà di costruire un muro al confine con il Messico e recentemente ha detto di voler abolire lo Ius soli per i bambini degli immigrati illegali nati negli Usa. Nel 2015, Orban aveva eretto un alto muro di filo spinato per bloccare i flussi migratori che volevano attraversare il suo Paese.