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Pakistan, Asia Bibi assolta dalla Corte suprema

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La Corte suprema del Pakista ha assolto Asia Bibi. Secondo i giudici ci sono contraddizioni nelle testimonianze. Proteste degli estremisti islamici.

La donna cristiana accusata di blasfemia verso l’Islam è stata assolta dalla Corte suprema. Accolto il ricorso presentato nel 2015. Per lei niente condanna a morte e assoluzione dalle accuse. Gli estremisti islamici sono sul piede di guerra e minacciano gravi conseguenze.

Assolta Asia Bibi

Asia Bibi era stata condannata a morte nel 2010. La donna cristiana era accusata di blasfemia nei confronti dell’Islam, la Corte suprema del Pakistan ha però deciso per la sua assoluzione.

La condanna a morte era stata emessa dall’Alta Corte di Lahore (Lhc) nell’ottobre 2014, quando era stata confermata la sentenza di condanna del novembre 2013. Nel 2015 era stato però presentato un ricorso contro la decisione di condannare a morte Asia Bibi. Proprio l’accoglimento di questo ricorso ha portato alla decisione di assolvere la donna dall’accusa di blasfemia.

Saqib Nasser, presidente della Corte Suprema, ha così annunciato il verdetto: “La pena di morte viene annullata. Asia Bibi è assolta dalle accuse. Se non ci sono altre accuse contro di lei, può essere liberata“.

Gli attivisti per i diritti umani e le comunità cristiane hanno accolto con gioia il verdetto della Corte suprema. Al contrario, Khadim Hussain Rizvi, capo del partito islamista Tehreek-e-Labbaik Pakistan sta organizzano una protesta nazionale contro l’assoluzione della donna. In passato, coloro i quali si erano dichiarati a favore della scarcerazione, erano stati uccisi.

Felice il legale Sardar Mushtaq, fuggito per evitare la morte: “Sono molto felice e grato alla comunità internazionale per l’aiuto dato nel caso di Asia. Ora gli estremisti islamici stanno protestando in tutto il Paese, con minacce alle persone che hanno aiutato Asia Bibi a essere scagionata”.

Il caso Asia Bibi

Nel 2009, Asia Bibi era stata arrestata dalla polizia nel villaggio di Ittanwali, nella provincia del Panjab, dove viveva. La donna era stata denunciata da altre donne musulmane per blasfemia. Secondo le donne islamiche, Asia Bibi avrebbe commesso un reato contro il profeta Maometto durante una discussione.

La donna ha vissuto per 9 anni in isolamento nel carcere di Multan, lontano dai suoi 5 figli.

Dopo la condanna a morte del 2011, era stato presentato un ricorso. Nel 2015 la Corte Suprema aveva deciso di sospendere l’esecuzione in attesa di studiare meglio il caso. L’assoluzione è arrivata perché “ci sono contraddizioni nelle testimonianze”.

3420 giorni. Quasi dieci anni di vita strappati a questa donna che finalmente ora può riabbracciare i cinque figli e il marito, che nonostante le continue minacce sono sempre rimasti al suo fianco. Si spera ora che questa notizia possa portare ad un cambiamento di rotta in Pakistan. Paese che ancora troppo dipende dall’ideologia Islamica da sempre legata con un filo invisibile al governo.