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Figlio di poliziotto: non viene arrestato e uccide la ex

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La vittima si era rivolta alla Polizia per denunciare le minacce subite. Gli agenti però non avevano fatto nulla e la giovane è stata uccisa.

Una giovane ha ripetutamente chiesto aiuto alla Polizia per essere stata picchiata e minacciata dall’ex fidanzato. I poliziotti però non hanno fatto nulla e hanno lasciato l’uomo a piede libero. A distanza di due anni, la scoperta: il caso è stato sottovalutato perché lo stalker era il figlio di un agente.

Uccisa da ex fidanzato stalker

Rosemarie Reilly si era rivolta alla Polizia per chiedere aiuto, dopo essere stata picchiata e minacciata con una pistola dall’ex ragazzo, Jeremy Kelley. I poliziotti però non fecero nulla e l’uomo rimase a piede libero. Il 21enne quindi rintracciò Rosemarie a casa di un amico, la trascinò in strada per i capelli e le sparò più colpi. Subito dopo girò la pistola verso sé stesso e si uccise. Il fatto risale al 2016.

A distanza di due anni, la madre di Rosemarie chiede giustizia per la figlia. Secondo la donna la Polizia dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e ammettere di aver sottovalutato la denuncia della figlia. Sembra che la richiesta di aiuto non sia stata presa in considerazione perché lo stalker era il figlio di uno degli agenti.

La madre chiede giustizia

Pamela Reilly, 55 anni, madre di Rosemarie sta combattendo la sua personale battaglia perché la morte della figlia possa ricevere giustizia. La donna ha intentato una causa contro la contea di Ottawa, nel Michigan, e contro diversi membri delle forze dell’ordine locali.

Il giovane aveva violato un ordine restrittivo, e per questo, secondo la legge del Michigan, doveva essere privato dell’arma in suo possesso. Questo non è accaduto e il giovane è riuscito ad uccidere la ex fidanzata.