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Sydney, mangia una lumaca: muore dopo otto anni di paralisi

Otto anni di agonia dopo aver mangiato una lumaca

Sam Ballard è morto dopo otto anni di malattia. Nel 2010, per gioco, ha mangiato una lumaca che gli ha trasmesso la meningite e lo ha paralizzato.

Era il 2010 quando l’australiano Sam Ballard, per una goliardica scommessa, ha mangiato una lumaca che strisciava sul pavimento. Si trovava a una cena di squadra, con i suoi compagni di rugby e aveva diciotto anni. I ragazzi avevano bevuto ed erano probabilmente in stato alterato a causa dell’alcool. Vista una lumaca che strisciava sul pavimento è partito il gioco: i compagni di rugby hanno sfidato Sam a mangiarla così com’era. Il ragazzo ha accettato la sfida e l’ha vinta. Non sapeva però che quel gesto avrebbe comportato gravi conseguenze. Poco dopo infatti si è sentito male: è entrato in coma e quando si è risvegliato aveva le gambe paralizzate. Sam Ballard è morto a Sydney il 2 novembre 2018 a ventotto anni, dopo circa nove anni di agonia.

Mangia una lumaca: la meningite lo paralizza

Sam Ballard ha cominciato a sentirsi male poco dopo aver ingerito la lumaca. I suoi compagni di squadra hanno subito chiamato i soccorsi e il ragazzo è stato trasportato d’urgenza in ospedale. È entrato in come e ne è uscito soltanto dopo quattrocento giorni. Al suo risveglio si è reso conto che era paralizzato dalla vita in giù. La paralisi e il coma erano dovuti al fatto che la lumaca ingerita da Sam Ballard era portatrice di una malattia molto rara: la meningite eosinofila. SI tratta di una forma di meningite causata da un parassita che, evidentemente, la lumaca ospitava. Un amico di Sam Ballard ha raccontato: “Maledico quel giorno. Avevamo bevuto del vino rosso e quando abbiamo visto quell’animale strisciare vicino ai nostri piedi è partita la sfida“.

Dopo otto anni dall’incidente Sam Ballard si è spento. Ha rivolto le sue ultime parole alla madre, che gli è sempre stata accanto in questi ultimi anni. Le ha infatti dedicato un “ti voglio bene” prima di addormentarsi per sempre, a causa di una complicanza della malattia.