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Trovata 15 enne senza vita, vittima di rituale satanico

Trovata 15 enne senza vita, vittima di rituale satanico

Alisa Onyshchuk è stata ritrovata morta in una radura in mezzo al bosco. Il cadavere era circondato da simboli satanici. In corso le indagini .

Violentata e poi uccisa in un rituale satanico. La ricostruzione delle autorità ucraine rivela un quadro agghiacciante intorno alla vicenda della giovane Alisa Onyshchuk. Gli investigatori ritengono che il rapimento sia avvenuto durante il viaggio della ragazza per andare a scuola, a Charkiv. Secondo i media locali, la 15 enne si sarebbe svegliata presto per prendere il treno. Per arrivare prima in stazione, avrebbe poi percorso una stradina ben conosciuta, in mezzo a un bosco. Qualche ora dopo, la madre di Alisa ha percorso quella stessa strada. La donna ha ritrovato una scarpa della figlia e presa dalla preoccupazione, ha preso un treno per Charkiv.

Le ricerche di Alisa

A scuola non è mai arrivata. Saputo che nessuno aveva visto la figlia entrare nell’istituto, la madre di Alisa ha denunciato alle autorità locali la scomparsa della 15 enne. “La ragazza” ha spiegato a Mirror una delle volontarie impiegate nella ricerca, “è stata ritrovata in una radura, dove per terra erano segnati dei simboli satanici e il suo volto era completamente ricoperto di sangue”.

Viktoria Zinovyeva, portavoce della polizia locale, ha confermato che Alisa è stata violentata, per poi venire strangolata a morte dai suoi sequestratori. Le indagini sono ancora aperte e le ricerche sono concentrate intorno alla presunta figura di un uomo, di età compresa tra i 35 e i 45 anni. Quest’ultimo sarebbe stato visto nelle vicinanze della stazione ferroviaria, per poi sparire, in coincidenza con la scomparsa della 15 enne.

Riti satanici in una casa famiglia

La vicenda della minorenne richiama alla mente un altro caso: quello della casa famiglia Oberon, di Taviano, in provincia di Lecce. La cassazione ha confermato le condanne nei confronti di 2 educatori per maltrattamenti e punizioni crudeli ai danni dei ragazzini. Alcuni di loro sono stati chiusi al buio per ore, senza cibo e acqua, altri sono stati presi a bastonate, o addirittura costretti a guardare film dell’orrore.

Ma il fatto più agghiacciante riguarda una ragazzina, che ha subito abusi da parte di entrambi gli educatori, per poi essere obbligata a partecipare a riti satanici, da cui la minorenne avrebbe riportato profonde ferite. La Cassazione si è pronunciata a fine ottobre 2018, ma i reati dei 2 educatori risalirebbero al periodo antecedente a marzo 2012, periodo in cui una delle vittime dei maltrattamenti ha trovato il coraggio di sporgere denuncia, una volta lasciata la comunità con i suoi 2 fratellini.