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Sudafrica, stuprata e uccisa: risate della gang in tribunale

Sudafrica, il processo sull'omicidio di Hannah, stuprata e uccisa

Sudafrica, al processo per lo stupro e l'omicidio della ventunenne Hannah Cornelius i quattro carnefici ridono divertiti davanti alle accuse.

Ha avuto inizio il processo per fare luce sulla dinamica dello stupro e della morte della ventunenne sudafricana Hannah Cornelius, avvenuta in data 16 ottobre a Citta del Capo, Sudafrica. I principali accusati sono quattro uomini, di età compresa tra i ventisette e i trentatré anni. Le accuse a loro carico sono quella di furto, rapimento, tentato omicidio, violenza sessuale e omicidio. Eppure, come riporta Fanpage, durante il processo i quattro uomini ridevano, come se si trattasse di una goliardica ragazzata. “Credo che la nostra famiglia sia morta con Hannah” ha dichiarato il padre della giovane vittima.

Stuprano e uccidono Hannah, le risate dei carnefici

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Stando alla ricostruzione dei fatti svolta dagli inquirenti, Hanna Cornelius stava tornando a casa in auto. Era alla guida quando ha visto un suo compagno di studi, Cheslin Marsh, preso di mira da una gang di strada. La ragazzi si è fermata per dare un passaggio all’amico. I due giovani sono stati catturati dalla gang che, con l’auto di Hannah Cornelius, li ha portati nella periferia di Città del Capo. Qui si sono consumate le violenze ai loro danni.

Cheslin Marsh è stato brutalmente picchiato e lasciato agonizzante: gli aggressori credevano fosse morto. Poi la gang si è avventata su Hannah Cornelius, stuprata a turno da tre uomini e poi uccisa. Il giovane, sopravvissuto, è riuscito a trascinarsi fino a una casa e a chiedere aiuto. Grazie al suo gesto disperato sono stati fermati i quattro assalitori. Geraldo Parsons, di anni 27, Eben van Niekerk, di anni 28 e Vernon Witbooi, di anni 33, sono stati giudicati colpevoli di violenza sessuale e omicidio di Hannah Cornelius e di rapimento e tentato omicidio di Cheslin Marsh. Nashville Julius, di anni 29, è stato invece riconosciuto colpevole solo di rapimento e furto ai danni dei due giovani.

Il processo, che ha ripercorso la tragica notte di violenza, ha visto però i quattro aggressori divertiti dall’episodio. La gang di strada infatti rideva alle accuse lette dal magistrato, nello sconcerto dei presenti e dei familiari delle vittime. La madre di Cheslin Marsh ha dichiarato: “Chi è che fa qualcosa del genere a una persona? Mio figlio non vi aveva fatto niente“.