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Chiama il figlio Adolf e lo culla vestito da Ku Klux Klan

Hitler

In Gran Bretagna una coppia chiama il figlio Adolf in onore a Hitler. Il papà in una foto culla il neonato vestito da Ku Klux Klan. Condannati.

Finita a processo in Gran Bretagna una coppia accusata di aver fatto parte dell’organizzazione di estrema destra inglese National Action, bandita nel Regno Unito nel 2016 ma rifondata sotto altri nomi. Nel corso delle udienze è emerso come Adam Thomas, 22 anni, abbia cullato il figlio appena nato travestito da un membro del Ku Klux Klan. “Era solo un gioco, – ha cercato di difendersi l’uomo – l’immagine non era pubblicata su qualche sito web e neppure usata per promuovere qualche programma o ideologia”.

Condannati per istigazione all’odio

La foto infatti è stata trovata dagli investigatori nel corso della perquisizione effettuata nella casa della coppia, nel loro “album di famiglia”. Tra le altre c’era anche uno scatto che ritraeva la madre del bambino, che porta come secondo nome Adolf in onore di Hitler, che sventola con in braccio il figlio una bandiera con la svastica del Terzo Reich. Accanto un altro uomo, anche lui finito alla sbarra. Il fatto di aver chiamato mio figlio Adolf “riflette un interesse per quell’argomento e l’ammirazione per ciò che rappresenta” ammette candidamente Adam Thomas.

Alla domanda “sei un razzista”, l’uomo confessa “Sì”, spiegando di aver sempre avuto “una visione positiva di Hitler e dei nazisti” da parte di tutta la sua famiglia. Il nonno paterno, racconta per esempio, aveva l’abitudine di porgergli un “saluto hitleriano” quando lo andava a trovare. Nonostante questo, l’uomo così come gli altri due imputati negano di far parte del parte del National Action. Sul web sono stati trovati diversi commenti xenofobi e antisemiti postati dal 22enne all’interno di gruppi di discussione tra i cui membri figurerebbero altri appartenenti all’organizzazione neo-nazista.

Adam Thomas ha però cercato di chiarire ai giudici che stava parlando solo con altre persone che condividono il suo stesso “interesse”. Tutte queste spiegazioni non sono servite. Davanti alla Birmingham Crown Court la giuria ha condannato marito e moglie, più il terzo imputato, per istigazione all’odio e diffusione di idee neonaziste, razziste o improntate al “suprematismo bianco”.