Paola Marras “È successo solo una svolta, mi faceva emozionare. Mi abbracciava dicendo che mi amava, che a lei piaceva fare l’amore con me” ha tentato di giustificarsi Ian Naude, un poliziotto inglese di 30 anni condannato per stupro e violenza sessuale nei confronti di una tredicenne.Era solito contattare su Facebook minorenni a cui chiedeva foto e video in atteggiamenti sessuali.
Poliziotto si finge adolescente
L’accusa ha spiegato che Ian Naude ha visto per la prima volta la giovane nell’ottobre 2017, quando è intervenuto in casa della minorenne per un incidente domestico. Il poliziotto l’ha cercata quindi su Facebook riuscendola a contattare tre giorni dopo, scambiando con lei messaggi e foto a sfondo sessuale. Ian Naude ha poi approfittato dell’assenza della madre per andare a prendere in auto la 13enne, all’interno della quale è avvenuta la violenza sessuale.
“Sembrava divertirsi” ha provato a spiegare alla Corte, senza risultato. La giovanissima invece ha raccontato tutto alla madre, che ha immediatamente sporto denuncia. L’accusa ha sostenuto che Naude “si è unito alla polizia intenzionalmente per commettere questo tipo di reato”. Prima di entrare in Polizia però l’uomo ha prestato servizio in Afghanistan come mitragliere dell’esercito con il Royal Irish Regiment.
In base alle indagini, Ian Naude già in passato ha avuto contatti con minorenni. Si presentava non come un militare ma come un adolescente e le convinceva a inviargli foto e video di nudi o a compiere atti sessuali davanti alla webcam. Ecco perché il poliziotto deve ora rispondere di 32 capi d’accusa, relativi alle sue attività sessuali con minorenni. L’uomo ha ammesso le sue responsabilità ma durante il processo ha negato che il rapporto con la 13enne non fosse consenziente.
