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Eutanasia sui bambini: il medico che la pratica in Olanda

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Viene definito da alcuni media il "Dottor Dolcemorte". E' Eduard Verhagen, il medico che ha ideato il protocollo per l'eutanasia sui bambini.

“Abbiamo deciso di lavorare al Protocollo proprio per questo, perché pensavamo che lasciar soffrire un bambino così piccolo non fosse considerabile buona medicina” dichiara il professor Eduard Verhagen, pediatra. Il protocollo a cui fa riferimento è quello di Groningen, elaborato nel 2005 dallo stesso medico e che stabilisce le procedure da rispettare per applicare l’eutanasia ai bambini e ai neonati. Nei Paesi Bassi tale pratica può essere richiesta da tutti i cittadini fin dal 2002 ma l’eutanasia sotto i 12 anni di vita è vietata per legge.

Il Protocollo di Groningen

Il Protocollo di Groningen è stato infatti finora approvato solo dall’Associazione nazionale pediatrica olandese, e riconosciuta dalla comunità medica. Oltre alle varie questioni etiche, ciò che fa più discutere riguardo tale protocollo è il fatto che indica tra i minori che possono essere ammessi all’eutanasia anche quelli con “sofferenze insopportabili” e con una “pessima qualità della vita associata a continua sofferenza”, come è stato giudicato il neonato ucciso nell’ottobre 2018 anche se aveva almeno 10 anni di aspettativa di vita.

Molti medici infatti contestano che tale definizione sia troppo vaga, e permetta quindi di procedere con l’eutanasia in maniera discrezionale.”Io lo so che ci sono persone che mi considerano un serial killer, succede anche con colleghi che incontro alle conferenze. Però abbiamo fatto degli studi, e abbiamo scoperto che queste pratiche evitano davvero molto dolore ai bambini e ai genitori” si difende Eduard Verhagen in un’intervista a Tpi.it.

“Noi crediamo – spiega – che talvolta la morte possa essere migliore della vita, mentre altri mettono sempre la vita davanti, anche se caratterizzata da un dolore straziante”. “Credo che il momento della morte sia rappresentativo. Facciamo un’iniezione al bambino, e lo affidiamo alle braccia della madre, che lo stringe al petto. Ci assicuriamo che il bambino non provi dolore, che possa lasciare il mondo riscaldato dal petto della propria madre. Credo che questa sia buona medicina” dichiara quindi colui che da molti media è stato infatti ribattezzato come il “Dottor Dolcemorte“.