> > Insulti a Silvia Romano, rapita in Kenya "lasciatela morire"

Insulti a Silvia Romano, rapita in Kenya "lasciatela morire"

Gli insulti a Silvia Romano, ragazza italiana rapita in Kenya

La notizia del rapimento in Kenya di Silvia Romano viene accolta con insulti sui social. "Lasciatela lì. Far morire una buonista per educarne 100".

Il caso del rapimento della ventitreenne italiana Silvia Romana sta destando clamori sui social. In molti hanno reagito al tragico evento incolpando la stessa ragazza di quanto avvenuto. Silvia Romano, originaria di Milano, dopo essersi laureata ha iniziato a lavorare per una Onlus con sede a Fano, nelle Marche: la Africa Milele Onlus. Mercoledì 21 novembre, in un attacco la cui natura è ancora parzialmente ignota, Silvia Romano è stata rapita da malviventi locali. Nonostante la tragicità dell’episodio, molti utenti social hanno reagito con disprezzo nei confronti della volontaria italiana. “Lasciatela li, se è li che è voluta andare“.

Gli insulti a Silvia Romano

Uno dei commenti più sprezzanti restituisce un’immagine del tutto falsata della ventitreenne milanese. “Ennesima oca giuliva. Volontaria italiana 23enne rapita in Kenya. Ma stare a casa e aiutare gli italiani è così brutto?“. Su Facebook si legge: “I buonisti idioti meritano la cura che ha subito Silvia Romano: il problema è che l’Italia pagherà per farla rilasciare. BLOCCARE I PAGAMENTI DEI RISCATTI. Far morire un buonista per educarne 100“.

Le risposte agli insulti a Silvia Romano sono immediate. “Viene rapita una volontaria di 23 anni in Kenya e il popolo degli #aiutiamoliacasaloro manifesta la loro solidarietà con ‘poteva rimanere in Italia’. Ma quanto siete m***e? #SilviaRomano“. Nella diatriba interviene anche Enrico Mentana, che sul proprio profilo Facebook scrive: “Un pensiero per quelle teste vuote che sproloquiano sulla vicenda della giovane volontaria rapita in Kenia: adesso non vi va più bene nemmeno “aiutiamoli a casa loro”?“. Sulla home page del sito della Africa Milele Onlus, invece, appare un messaggio “Non ci sono parole per commentare quello che sta accadendo. Silvia, siamo tutti con te“.