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Usa, ucciso 21enne nero per errore: proteste contro polizia

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Manifestazioni contro la polizia, dopo l'uccisione per errore di un ragazzo afroamericano. L'agente credeva fosse stato il 21enne ad aver sparato

Manifestazioni di protesta contro la polizia a Hoover, in Alabama negli Usa, dove un agente ha ucciso per errore un ragazzo afroamericano di soli 21 anni. Il poliziotto, stando a quanto finora emerso dalle indagini, cedeva fosse stato lui, Emantic Fitzegarld Bradford Jr., a sparare e ferire due persone in un centro commerciale nel giorno del Black Friday, venerdì 23 novembre 2018. Immediatamente sospeso dal suo incarico l’agente che ha sparato. Nel frattempo, hanno avviato le indagini sul caso. Chi ha realmente aperto il fuoco resta a piede libero. La polizia prosegue con le indagini e le ricerche: è caccia all’uomo.

L’ammissione dell’errore da parte della polizia è arrivata a quasi 24 ore di distanza dal drammatico episodio. E così si riaccendono le polemiche contro la polizia e il suo uso eccessivo della forza così avversato da buona parte dei cittadini. ‘Black Lives Matter’ e Justice for E.J. si legge su alcuni degli striscioni agitati dai manifestanti, che dicono basta alla “polizia razzista” e ai “poliziotti criminali”. Una piaga rilevante per gli Stati Uniti quella dell’uso smodato di armi, anche per mano della polizia.

Usa, troppi neri uccisi dalla polizia

Mapping Police Violence è un collettivo di ricercatori americani che raccoglie ed elabora i dati sui casi di afroamericani uccisi dalla polizia negli Stati Uniti. Secondo questo gruppo di ricercatori nel 2015 i neri uccisi dalle forze dell’ordine sono stati almeno 346. Per gli afroamericani, la probabilità di essere uccisi dalla polizia è tre volte maggiore che per i bianchi. A rendere ancor più increscioso e ingiusto un dato di per sé allarmante è il fatto che molto spesso i poliziotti coinvolti riescono a farla franca, non venendo incriminati.

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Nel 2016, meno di un terzo degli afroamericani uccisi dalla polizia era sospettato di un crimine violento ed era ritenuto armato. Profonda è inoltre la disparità delle città in cui tali episodi hanno luogo. “Mentre alcuni hanno puntato il dito contro la criminalità violenta come responsabile della violenza della polizia in alcune comunità, i dati mostrano che gli alti livelli di criminalità violenta nelle città non sembrano rendere più o meno probabile che i dipartimenti di polizia uccidano persone”, afferma un rapporto dell’ong.

Infatti, fanno sapere: “Negli ultimi anni, i dipartimenti di polizia di città ad alto tasso di criminalità di città come Detroit e Newark hanno ucciso un numero significativamente più basso in proporzione alla popolazione rispetto ad altre città con tassi molto più bassi, come Austin, in Texas. Più che essere determinata dal tasso di criminalità, la violenza della polizia riflette una tendenza all’impunità nella cultura, nelle politiche e nelle pratiche delle istituzioni che regolano le politiche”.