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Francia, nuove manifestazioni dei Gilet Gialli: ma chi sono?

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Nuove manifestazioni dei Gilet gialli hanno portato a scontri con la Polizia nel centro di Parigi. Ma chi sono questi manifestanti?

Proseguono in Francia le manifestazioni dei “Gilet Gialli”. Dimostrazioni apartitiche nate spontaneamente dopo l’annuncio del presidente Macron di una nuova tassa sui carburanti; una accisa che porterebbe il prezzo degli idrocarburi ad aumentare ulteriormente. Si definiscono “Gilet gialli” perché prendono il nome dal gilet catarifrangente indossato dai manifestanti durante i cortei. Manifestazioni improvvisate durante i quali quali bloccano il traffico, mandando in tilt la circolazione stradale.

Dopo settimane di manifestazioni, che hanno visto purtroppo anche alcuni morti, oltre che centinaia di feriti, il movimento non appare dare segni di cedimento nella sfida lanciata all’Eliseo.

Le manifestazioni di Sabato

Dopo le manifestazioni della scorsa settimana, nel corso delle giornate di sabato 24 e domenica 25 i manifestanti sono tornati alla carica, questa volta a Parigi. Nella giornata di sabato, in particolare, si sono verificati pesanti scontri tra i manifestanti e la polizia. Teatro della lotta gli Champs Elysees, dove gli agenti hanno dovuto lottare per mantenere il presidio delle zone sensibili utilizzando gas lacrimogeni e getti d’acqua. Pennacchi e nuvole di fumo nero hanno segnato il cielo di Parigi per tutto il pomeriggio di sabato fino verso alle ore 18.00. Pesante il bilancio: oltre ai 20 feriti tra i manifestanti, e ai 4 agenti rimasti feriti, si contano pesanti danni alla città.

Emmanuele Gregoire – sindaco di Parigi – nel corso della mattinata di domenica 25 novembre 2018 ha fatto una prima conta dei danni. Ha parlato di selciato divelto, pensiline distrutte, arredo urbano danneggiato. Una situazione che verrà affrontata oggi lunedi 26 nel corso di una riunione con i servizi municipali, durante la quale si cercherà di fare il punto della situazione. Quello che è certo, secondo Gregoire, è che “Sarà difficile quantificare i danni. Si sa già che serviranno parecchie migliaia di euro poiché abbiamo dovuto mobilitare 200 persone in emergenza, tutto il personale disponibile nella notte e nella giornata di ieri”.

Ma chi sono i gilet gialli?

Il movimento non ha una organizzazione formale, tantomeno un leader riconosciuto. In tutti i comunicati si fa infatti riferimento ad una generica “protesta del popolo francese”. Nato prevalentemente su Facebook, non ha affiliazioni partitiche o sindacali. Sul profilo si legge che si tratta di “Persone come te e me, un pensionato, un artigiano, uno studente. Insomma, in pratica “Chiunque sia preoccupato di non arrivare alla fine del mese”.

Le motivazioni della protesta

Protestano per il calo del potere d’acquisto vissuto dalla classe media negli ultimi anni, ma in particolare per il caro carburante e per le “Politiche anti auto” volute dal presidente Macron. Il cui governo ha proposto ulteriori limitazioni di velocità, un aumento degli autovelox per i controlli, e l’introduzione di incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride.

Insomma, per dei consumatori che nel corso dell’ultimo anno hanno visto aumentare il prezzo del gasolio del 23% e quello della benzina del 15%, la decisione del governo di imporre una nuova tassa sui carburanti ha rappresentato la classica goccia che fa traboccare il vaso.

La risposta del governo

Il Presidente Macron, in riferimento alle manifestazioni, ha mantenuto una posizione distaccata. Affermando di comprendere le ragioni delle proteste, ma rimanendo fermo sulle sue decisioni.

Più disponibile nei confronti dei manifestanti il Primo Ministro Eduard Philippe, il quale ha riconosciuto la nascita di un movimento “Senza precedenti”, proprio perché nato in maniera indipendente da formazioni politiche o sindacali. Philippe ha anche affermato di “Sentire” la “Frustrazione del popolo francese”. Una frustrazione dovuta alla mancanza di prospettive, e all’idea che le autorità non siano in grado di rispondere alle preoccupazioni”. Ma ha confermato gli impegni presi dal governo: “Siamo all’ascolto dei francesi”, ha detto il Premier, “Ma la rotta non cambia se si alza il vento”.

I manifestanti hanno ottenuto anche il sostegno di quello che era il Front National di Marie Le Pen, oggi trasformato nel Rassemblement National. L’ex candidata alla presidenza della Repubblica ha spiegato che il compito del governo è ora prendere velocemente delle decisioni tese a ristabilire velocemente la pace nel paese.

Estrema destra presente alla manifestazione che sabato ha messo a ferro e fuoco Parigi. Secondo quanto riferito dal canale Tv BFM, agli Champs Elysees, assieme ai gilet gialli, vi sarebbero stati infatti anche almeno un centinaio di esponenti dell’estrema destra.

L’irruzione in casa di una deputata

Nella serata di sabato una cinquantina di uomini – indossanti un gilet catarifrangente – hanno fatto irruzione nella abitazione di una deputata di uno dei partiti di maggioranza di governo, Mireille Robert. La residenza, situata a Limoux, una località nei dintorni di Tolosa, è stata invasa dai manifestanti, che hanno dato fuoco ad alcuni oggetti prima di fuggire con l’arrivo della Polizia.

Insomma, pur essendosi avviate come manifestazioni pacifiche, quelle dei gilet gialli si stanno rapidamente trasformando, facendo propri metodi sempre più violenti.

Una mutazione che costa però cara al movimento. Secondo i dati delle prime mobilitazioni, a manifestare erano circa 282.000 cittadini. Un numero altissimo, sopratutto se considera che per le strade di Parigi, nel corso del weekend, si stima che i presenti fossero 23.000. Un notevole calo, che potrebbe indicare un allontanarsi di quella che era la “Gente comune” che ha dato il via a queste manifestazioni.