Antonella Ferrari Nella giornata di mercoledì 5 dicembre, il territorio della Nuova Caledonia è stato colpito da una serie di forti scosse di terremoto. La più forte è stata registrata alle 15.18 locali (le 5.18 del mattino in Italia, ndr). Stando ai dati diramati dall’Istituto di geofisica e vulcanologia italiano e dal servizio geologico statunitense, l’ipocentro è stato localizzato a 15 km di profondità, mentre l’epicentro a 168 km a est di Tadine. Il Centro d’allerta tsunami del Pacifico ha diramato un allarme dopo aver osservato la formazione di onde anomale che potrebbero raggiungere le coste con un’altezza tra 1 e 3 metri. Sono state evacuate tutte le zone costiere.
Le altre scosse
La prima scossa è stata avvertita alle 15.14 locali e ha avuto una magnitudo di 6.0. Come riportato dal sito dell’Ingv, il sisma ha avuto ipocentro ad una profondità di 20 km. Solo quattro minuti dopo, la scossa più forte, 7.5 della scala Richter. Un terzo terremoto è stato avvertito qualche ora dopo, alle
17,43 locali (le 7,43 italiane, ndr). Per quest’ultimo, la strumentazione ha registrato una magnitudo di 6.8 e l’ipocentro è stato individuato anche in questo caso a 20 km di profondità.
Allerta tsunami
Secondo quanto riportato da Sky News, la Protezione civile della Nuova Caledonia ha invitato la popolazione locale a lasciare la costa e a ritirarsi ad almeno 300 metri dalla riva. Nessuna allerta tsunami è stata invece diramata per la Nuova Zelanda.
Dopo i terremoti principali e più forti, i sismografi hanno continuato a rilevare scosse di assestamento, alcune delle quali di forte intensità. La Nuova Caledonia sorge infatti nella cosiddetta “cintura di fuoco” dell’Oceano Pacifico, un’area in cui i terremoti sono molto forti e frequenti.
