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Strasburgo, l'eurodeputato Fitto: "Bloccato al ristorante"

Attentato Strasburgo

Raffele Fitto, eurodeputato di Noi con l'Italia, è rimasto bloccato in un ristorante con la famiglia a Strasburgo dopo la sparatoria

Il centro di Strasburgo resta chiuso: vietato l’ingresso nelle strade che portano verso i mercatini di Natale, luogo in cui si è verificata la sparatoria. Le forze dell’ordine hanno transennato gli ingressi e continuano a fermare macchine e pedoni. Tra le persone che si allontanano in tutta fretta dal centro è evidente l’agitazione e la forte tensione. Tra loro anche qualcuno che ha assistito in diretta agli spari. In molti hanno trovato rifugio in un bar. “Ho sentito colpi di pistola e poi di armi automatiche, probabilmente quelli delle forze dell’ordine. Poi c’è stato un movimento di folla e io mi sono messo a correre e sono entrato in un bar”. Così hanno raccontato alcuni testimoni. Altri, invece, raccontano di non aver sentito gli spari ma di aver vissuto ugualmente una situazione “inquietante: eravamo in un locale, all’improvviso ci hanno fatto tutti scendere al piano di sotto, dove saremmo stati più al sicuro”, raccontano.

Fuori dall’area transennata si accalcano tutti coloro che chiedono informazioni e guardano le notizie sui cellulari o telefonando ad amici e parenti per rassicurarli. Dopo la sparatoria nel centro storico, gli agenti hanno avviato i controlli al confine franco tedesco all’uscita della città di Strasburgo.

Testimonianza dell’eurodeputato di Noi con l’Italia

Raffaele Fitto, esponente di “Noi con l’Italia”, è rimasto bloccato in un ristorante con la famiglia a Strasburgo. A riferirlo è lo stesso europarlamentare Fitto, che stava mangiando con la famiglia nel momento della sparatoria nel centro città.

Il testimone ha raccontato di essere uscito dal Parlamento alle 19,15. E ancora: “Sono andato a cena in un ristorante con mia moglie e i miei figli. Siamo bloccati dentro e ci è stata data indicazione di non muoverci. C’è grande panico, in attesa che ci dicano cosa fare”.