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Ameba nell'acqua del rubinetto, morta 69 enne

Ameba nell'acqua del rubinetto, morta 69 enne

Una signora di 69 anni è morta perché si è lavata con dell'acqua di rubinetto. La donna è stata attaccata da un ameba che infetta il cervello.

Morta per dei lavaggi nasali. Una signora di 69 anni, di Seattle, è morta perché non ha seguito le indicazioni del medico. Affetta da sinusite cronica, all’anziana signora era stato raccomandato dal medico di eseguire dei lavaggi nasali con dell’acqua sterilizzata. La 69 enne, invece, li ha effettuati con l’acqua del rubinetto. Dopo pochi giorni ha notato una strana macchia sul naso. Visitata d’urgenza i medici hanno scoperto la causa: un’ameba in grado di infettare il cervello, presente, presumibilmente nell’acqua del rubinetto. Per la donna non c’è stato più niente da fare.

Acqua del rubinetto

Per i medici, l’ameba killer era nell’acqua del rubinetto. Nel 2011 in Louisiana le autorità avevano avvisato i cittadini di quanto fosse importante che le terapie nasali, come quelle che la vittima applicava regolarmente, fossero eseguite con acqua sterilizzata. La notizia del decesso della 69 enne e della presenza dell’ameba killer nell’acqua del rubinetto ha fatto il giro del mondo, creando una sorta di psicosi nei confronti dell’acqua che la gente utilizza quotidianamente, a casa e al lavoro. Allo scopo di portare chiarezza sulla natura di questo protozoo, è intervenuto il virologo Giovanni Maga, dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia.

Ameba killer

“Il patogeno è letale ma le infezioni sono molto rare“. A La Repubblica, il virologo Giovanni Maga ha spiegato la natura e l’indice di pericolosità dell’ameba killer che ha ucciso la signora di Seattle. Nel corso dell’intervista, l’esperto ha spiegato che la balamuthia mandrillaris, questo è il nome dell’ameba letale, è “un protozoo teoricamente presente in tutte le zone temperate ma non è stato riportato nessun caso in Italia“. A voler essere più precisi, il virologo ha specificato che nel Paese “il pericolo non esiste, l’influenza miete molte più vittime”.

Chiarita l’inconsistenza del pericolo in Italia, il virologo ha spiegato anche che il protozoo attacca principalmente le scimmie, e in casi estremamente rari, gli esseri umani. Le infezioni all’uomo sono molto basse, su questo Giovanni Maga è molto preciso: negli Usa sono stati registrati circa 100 casi, mentre in Europa soltanto 2: “Il primo nella Repubblica Ceca nel 1998 e nel 2006 in Portogallo. In Italia non abbiamo mai avuto casi“.

Come avviene l’infezione

Per essere infettati bisogna ingerire dell’acqua con un numero altissimo di protozoi. “Il balamuthia vive nelle acque dolci”, ha raccontato il virologo a La Repubblica, “Il modo per entrare a contatto con lui potrebbe essere quello di fare il bagno in corsi d’acqua selvatici come fiumi o stagni. Per potersi infettare occorre che l’acqua infetta entri a contatto con il nostro organismo ad esempio per ingestione. Per sfociare in un’infezione, l’acqua che ingeriamo deve contenere un numero davvero alto di protozoi“. Inoltre, in chiusura di intervista, Giovanni Maga ha specificato che l’ameba non è in grado di muoversi in autonomia, perché sprovvisto delle capacità tipiche dei virus di spostarsi, come nel caso delle infezioni portate dagli insetti, o annidate nei trasporti della merce.