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Mamma yemenita ottiene il visto negatole da Trump

Abdullah Hassan

Le era già stato rifiutato, ma grazie alla denuncia della famiglia la donna potrà raggiungere il figlio di soli 2 anni in fin di vita in California.

Una donna yemenita ha vinto la sua battaglia contro Trump ottenendo l’esenzione del travel ban per raggiungere la California e salutare il figlio in fin di vita. Il visto le era stato negato perchè lo Yemen è tra i paesi messi al bando da Trump per motivi di sicurezza. Ora la famiglia del piccolo, affetto da una rara malattia genetica, aspetta che la madre lo raggiunga per poi staccare il respiratore.

Madre yemenita ottiene il visto

Shaima Swileh, una madre yemenita, ha vinto la sua battaglia contro Donald Trump: ha ottenuto l’esenzione del travel ban che le consentirà di raggiungere la California dove si trova il figlio di soli due anni in fin di vita, e potergli dare così l’ultimo saluto. Inizialmente il visto era stato negato alla donna perchè il suo Paese, lo Yemen, è tra quelli messi al bando dal presidente americano per motivi di sicurezza. Ma grazie al visto consesso dal dipartimento di Stato, la donna intende partire il 19 dicembre 2018 dall’Egitto per raggiungere San Francisco. Il figlio Abdullah Hassan è cittadino americano come il padre, e soffre di una rara malattia genetica al cervello che lo costringe a letto. Ma per i due ordini emessi da Trump nel 2017, la visita al piccolo le era stata negata.

La denuncia della famiglia

La storia di Shaima Swileh e del divieto di concederle il visto ha fatto il giro del mondo suscitando una grande mobilitazione in rete in suo favore.La denuncia per il mancato sì alla richiesta di visto è stata lanciata dalla famiglia Hassan. “Tutto ciò che la madre desidera è tenere la sua mano per l’ultima volta prima che gli stacchino il supporto vitale”, aveva detto il padre del ragazzo, il 22enne Ali Hassan ai media. Anche il nonno del bambino, Fawzi Hassan, ha detto al San Francisco Chronicle che la famiglia sta aspettando che la mamma tenga “nelle sue braccia” il figlio per poi staccare il respiratore. Dopo l’appello del 22enne, l’ambasciata americana al Cairo ha concesso il visto alla donna. Ora, grazie a una raccolta fondi è stato pagato il volo alla mamma di Abdullah e con quei soldi sarà pagato anche il funerale del bambino.