Antonella Ferrari L’insegnante di 26 anni era scomparsa a metà dicembre per poi essere ritrovata cadavere in una zona di campagna. La vicenda sembra però arrivata ad un punto di svolta. Il vicino di casa della donna, un uomo 50enne pluripregiudicato, avrebbe confessato l’omicidio negando però di aver perpetrato violenza sessuale ai danni della giovane. La donna si era appena trasferita dopo aver ottenuto un posto nella scuola di El Campillo. Laura si era resa conto che l’uomo la fissava in maniera strana e ne aveva parlato con il fidanzato.
Nella lista dei sospettati
Dopo la scomparsa, le dichiarazioni del fidanzato hanno spinto la Polizia ad inserire il 50enne, Bernardo Montoya, nella lista dei sospettati. Quando il corpo di Laura è stato ritrovato, gli agenti hanno aperto un’indagine per omicidio e hanno deciso di arrestare l’uomo per sottoporlo ad un interrogatorio. Durante l’interrogatorio l’uomo ha provato più volte a depistare gli investigatori, ma alla fine ha ceduto e ha confessato il delitto. “Le ho teso una trappola: mi aveva chiesto un’indicazione e io l’avevo mandata in un vicolo cieco. Poi l’ho rapita e le ho fatto sbattere la testa contro la mia auto lasciandola incosciente e legandole le mani dietro la schiena – ha confessato -. L’ho caricata nel bagagliaio e l’ho portata in campagna, dove ho provato a violentarla, ma senza riuscirci”.
La ricostruzione degli inquirenti
Gli agenti hanno ricostruito i fatti sulla base delle dichiarazioni rilasciate dal colpevole. Montoya si sarebbe disfatto degli oggetti personali della donna, tra cui il cellulare, gettandoli in alcuni cassonetti dell’immondizia. Ora gli investigatori stanno provando a ricostruire le ultime ore di vita della vittima. Secondo l’autopsia, Laura sarebbe morta almeno 72 ore dopo la sua scomparsa. Il timore è che il decesso sia sopraggiunto dopo una lunga agonia.
