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Cuba: stop a matrimonio gay nella nuova Costituzione

Cuba nozze gay

I membri chiamati a scrivere la nuova Costituzione di Cuba fanno marcia indietro sul riconoscimento dei matrimoni gay ma giungono ad un compromesso.

Dietrofront di Cuba alle nozze gay. Già nel 2012 Raul Castro, ex presidente dell’isola caraibica, sembrava intenzionato a varare una legge sui matrimoni omosessuali, norma sempre rimandata in attesa di condizioni favorevoli all’interno dell’Assemblea nazionale del potere popolare, il Parlamento cubano. Da allora molto è cambiato. Il Lider Maximo Fidel Castro è morto e a Raul è succeduto Miguel Díaz-Canel, che sta seguendo i lavori sulla nuova Costituzione cubana.

Il compromesso

Il nuovo presidente si era detto favorevole ai matrimoni gay, tema però che a quanto pare non è condiviso dalla maggioranza del Paese. La nuova “rivoluzione” cubana è stata d’altronde sostenuta anche dalla Chiesa, che forse ha fatto pressione affinché non venisse stravolto l’articolo 68 della Costituzione. Con le modifiche iniziali il matrimonio sarebbe infatti diventato solo l’unione “tra due persone” e non più tra “un uomo e una donna”, come sancito nella Costituzione del 1976.

Secondo quanto riferiscono i media statali, il tema sarebbe però “ora fuori dalla discussione della riforma costituzionale complessiva”, come annunciato dal segretario del Consiglio di Stato Homero Acosta. I membri della commissione costituzionale, guidati proprio da Castro (la cui figlia è una fervente attivista Lgbt), sono giunti quindi ad un compromesso.

“Il progetto di Costituzione di Cuba non definirà quali persone formano un matrimonio” precisa infatti il funzionario del governo de L’Avana. Eventuali correzioni potranno quindi successivamente essere introdotte nel Codice della Famiglia, a seguito di un’apposita consultazione e di un referendum.