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Der Spiegel scopre le falsità pubblicate da un suo reporter

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Claas Relotius, noto giornalista della rivista tedesca Der Spiegel è stato licenziato dopo un'inchiesta che ha scoperto le bugie del reporter.

“Lasciatevi dire che Claas Relotius, uno dei giornalisti più in vista, uno dei più stimati autori, un idolo per la sua generazione, non è un giornalista. Ma solo uno che inventava spesso favole” Un articolo che molti non si sarebbero mai aspettati di trovare sul Der Spiegel, autorevole settimanale tedesco noto soprattutto per le inchieste che l’hanno reso famoso nei suoi 70 anni di vita. Un lungo approfondimento seguito un breve distico in inglese nel quale si spiega la storia del giornalista della rivista.

Il bugiardo Claas Relotius

Per capire meglio la questione bisogna conoscere meglio Claas Relotius reporter 33enne, collaboratore del Der Spiegel, considerato uno dei più promettenti giornalisti d’inchiesta della sua generazione. Vincitore di diversi premi, tra cui Reporter dell’Anno assegnato dalla CNN e autore di diverse inchieste su ISIS, Siria e di presunti abusi in una scuola dell’Arizona. Stando all’investigazione interna infatti, Claas avrebbe più volte falsificato fonti al fine di creare storie “fake” e sensazionalistiche di cui poi si sarebbe servito nel corso della sua carriera per garantirsi una certa fama. “Uno dei punti più bassi nei 70 anni di storia della rivista”, così ha commentato la redazione.

Juan Moreno, giornalista della testata dal 2007 aveva iniziato ad avere sospetti sul collega dopo un reportage che avevano condotto insieme. I metodi di ricerca delle fonti di Relotius infatti “sin da subito” sono apparsi superficiali e poco chiari a Moreno. Così all’inizio del 2018 Moreno ha iniziato una vera e propria inchiesta volta a smascherare le bugie del collega reporter: con il pieno sostegno della redazione è stato in grado di far crollare il castello di carta che il reporter 33enne aveva costruito negli anni. Oggi il giovane bugiardo è stato licenziato dalla rivista tedesca. Dopo giorni in cui aveva cercato di difendersi dalle accuse infatti, Claas Relotius, ha infine confessato la condotta per nulla professionale.

Le scuse del giornale

Lo Spiegel ha chiesto perdono ai lettori per le falsità pubblicate sotto la firma di Relotius e ha espresso le proprie scuse verso tutti coloro che nei riferimenti del giornalista sono stati citati nei suoi articoli. Inoltre la rivista ha ricordato ai lettori e ai giornalisti della testata che il motto è da sempre “Sagen, was ist” ovvero “Di ciò che è”. Il giornale ha riferito che la vicenda avrà importanti ripercussioni sull’immagine del giornale: una riflessione interna è d’obbligo “Ci sono domande da porsi riguardo l’organizzazione interna della rivista e di una commissione composta anche da membri esterni del giornale che si occuperanno della questione”.