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Strasburgo, video in cui Cherif Chekatt giura fedeltà a ISIS

Strasburgo

Trovato in una chiavetta usb il video in cui Cherif Chekatt, l'attentatore di Strasburgo dell'11, giurava fedeltà all'Isis

Chérif Chekatt, il killer dell’attentato a Strasburgo, è stato ucciso delle forze speciali nel quartiere di Neudorf, a poche centinaia di metri dal luogo in cui era stato visto per l’ultima volta. Chekatt camminava per strada quando i poliziotti, avvertiti da una donna che lo aveva riconosciuto, lo hanno avvicinato. Subito ha reagito sparando. Gli agenti hanno risposto al fuoco ponendo fine alla fuga del 29enne radicalizzatosi in carcere. Poco dopo essere stata resa nota la notizia della morte dell’assalitore, l’agenzia di propaganda dello stato islamico Amaq ha rivendicato l’attentato ai mercatini di Natale. Dall’Isis hanno fatto sapere che Cherif Chekatt era un “soldato” dello Stato islamico. Il giovane, hanno dichiarato, “ha portato avanti l’operazione per vendicare i civili uccisi dalla coalizione internazionale”.

Chekatt aveva con sé una pistola e un coltello. Due giorni dopo l’attentato era ancora a Neudorf, il luogo in cui si era fatto portare da un tassista, non lontano dall’area in cui aveva ucciso tre persone e ne aveva ferite altre 13. Una zona che conosceva benissimo, dove forse ha anche goduto di appoggi e dove probabilmente ha cercato di farsi curare la profonda ferita a un braccio provocata dai colpi d’arma da fuoco esplosi dalla polizia dopo l’attacco.

A distanza di quasi dieci gironi dalla morte dell’attentatore (avvenuta giovedì 13 dicembre), è stato ritrovato in una chiavetta usb un video in cui Chérif Chekatt giura fedeltà all’Isis. Così hanno riferito fonti giudiziarie vicine all’inchiesta.

Il video di Chérif Chekatt

L’autore dell’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo aveva giurato fedeltà all’Isis. A testimoniarlo sarebbe un video ritrovato in una sua chiavetta usb. Dopo la rivendicazione da parte dello Stato islamico, il ministro dell’Interno francese Cristophe Castaner aveva respinto la dichairazione dell’Isis definendola “completamente opportunistica”.

Il padre dell’attentatore, Abdelkrim Chekatt, aveva riferito che il figlio credeva che lo Stato islamico “combattesse per una buona causa”. “Gli ho sempre detto che erano criminali”, ha voluto sottolineare l’uomo.