Daniele Orlandi Uno tsunami provocato da un’eruzione vulcanica. Sarebbe questa l’origine del maremoto abbattutosi sulle spiagge indonesiane il 23 dicembre 2018 e che, stando al primo bilancio diramato dalle autorità, avrebbe provocato la morte di almeno 20 persone oltre ad altri 160 feriti, bilancio poi drammaticamente cresciuto. Si ritiene infatti che le vittime siano 43 ed i feriti oltre 580 e vi sarebbero almeno due dispersi. La zona colpita è quella situata nei pressi dello stretto di Sunda Strait che separa le isole Sumatra e Giava: qui l’acqua dell’oceano ha colpito le spiagge, ricoprendole completamente e proseguendo la sua corsa per centinaia di metri.
Tsunami Indonesia, provocato da eruzione
E’ la Bbc a collegare lo tsunami che ha colpito l’Indonesia all’attività del vulcano Krataoa la cui eruzione potrebbe aver dato origine ad un’onda anomala alta diversi metri. Un episodio improvviso ed imprevedibile, che non ha permesso ai civili di mettersi in salvo allontanandosi dalle coste per tempo, come avviene in caso di allerta tsunami conseguente ad un terremoto violento. Frane e smottamenti sottomarini innescati dall’eruzione sarebbero, secondo i media locali, la causa scatenante dello tsunami il cui bilancio di morti e feriti è al momento provvisorio; vi sarebbero anche decine di edifici danneggiati.
