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Indonesia, tsunami durante il concerto: molte vittime

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Si aggrava il bilancio dello tsunami che il 20 dicembre ha colpito l'Indonesia. Emerge il video del momento in cui l'onda investe un concerto rock

Arrivano alcune impressionanti immagini dalla città di Cilegon, una delle più vicine al vulcano Anak Krakatau, ritenuto il responsabile dello Tsunami che ha colpito l’Indonesia il 22 dicembre 2018.

Una Band locale, i Seventeen, si stavano esibendo in concerto nel corso di una cerimonia davanti a numerose persone, quando senza alcun preavviso è giunta l’ondata. Un muro d’acqua che ha investito il palcoscenico da dietro, distruggendolo all’impatto. Acqua nera di malasorte, che con la sua forza ha trascinato nell’oscurità la band e molti tra i presenti. E mentre i corpi del bassista del gruppo e del manager sono già stati ritrovati senza vita, altri quattro componenti risultano dispersi.

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Presenti oltre 260 persone

Secondo i dati forniti dalle autorità al concerto erano presenti almeno 260 persone, e mentre i morti accertati al momento risultano 14, sarebbero almeno 89 i dispersi. In un comunicato citato da Cnn Indonesia, la Band afferma che “L’acqua ha spazzato via il palco, che era molto vicino al mare”. “Abbiamo perso i nostri cari”, proseguono i sopravvissuti al disastro, “Incluso il bassista e il manager, mentre gli altri risultano dispersi”.

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Sul posto, oltre ai soccorritori intervenuti per cercare i dispersi, sono giunte 36 ambulanze.

Il video del cantante della band

Riefan Fajaryah, cantante principale della band, ha pubblicato un video su Instagram nel quale conferma le notizie riguardanti la morte accertata di almeno due membri del gruppo. Aggiungendo che oltre a loro risultano tra i dispersi un membro della crew e la sua stessa moglie.

“Abbiamo perso il nostro bassista Bani e il nostro Road Manager Oki”, afferma, indossando una maglietta su cui spicca il logo della band. “Andy, il batterista, Herman, il chitarrista, e Ujang, membro della Crew, non sono stati ritrovati”. “Prego”, prosegue il cantante, “Affinché mia moglie Dylan Sahara venga presto ritrovata”.