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Tsunami Indonesia, il nuovo bilancio: 281 morti, 1016 feriti

Tsunami Indonesia: il bilancio aggiornato

Il vulcano Anak Krakatau continua ad eruttare: c'è il rischio di un altro tsunami. Il sistema di allarme "non operativo" dal 2012.

Sale a 281 il numero delle vittime provocate dallo tsunami che ha colpito l’Indonesia sabato 22 dicembre (alle 21,30 ore locali). A comunicare gli ultimi dati ufficiali è l’Agenzia per la gestione dei disastri dell’Indonesia, Sutopo Purwo Nugroho. I feriti sono 1016 e 57 le persone disperse: il bilancio dovrebbe comunque aggravarsi (si attendono i dati, non ancora a disposizione, di alcune zone). Si contano anche i danni materiali: 600 abitazioni distrutte e 9 hotel fortemente danneggiati con 12.000 sfollati. Il presidente indonesiano Joko Widodo si recherà nelle zone del disastro per verificare di persona la situazione.

Il rischio di un altro tsunami

Il vulcano Anak Krakatau non si ferma: sta continuando ad eruttare e per questo c’è il rischio di un secondo tsunami dopo il primo provocato dallo stesso vulcano. I media locali rendono noto a tal proposito che la popolazione e i turisti sono stati allertati del pericolo dalle autorità e conseguentemente spinti a stare lontano dalle spiagge. Secondo gli esperti è probabile infatti che il “vulcano inneschi ulteriori smottamenti sottomarini. Bisogna essere consapevoli che il vulcano è destabilizzato”.

Sistema di allarme non utilizzato dal 2012

Intanto emerge un aspetto inquietante: il sistema di allarme non era operativo dal 2012 a causa della “scarsità di fondi, di problemi tecnici e di atti vandalici” come ha fatto sapere il portavoce dell’agenzia per la gestione dei disastri, Sutopo Purwo Nugroho. Non è stato dunque possibile lanciare nessun preallarme per lo tsunami che ha colpito le coste 24 minuti dopo l’eruzione del vulcano Anak Krakatau.