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Tsunami Indonesia, il nuovo bilancio: 429 morti, 1400 feriti

Indonesia

E' salito a 429 morti il drammatico bilancio dello tsunami che ha colpito le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia. I feriti sono oltre 1400

Il portavoce dell’Agenzia indonesiana per i disastri, Sutopo Purwo Nugroho, ha fatto sapere che il bilancio delle vittime è salito a 429. Più di 1400 i feriti, restano 128 i dispersi. Colpite le isole di Giava e Sumatra. Il sistema di allarme nelle zone devastate dallo tsunami in Indonesia “non è operativo dal 2012” a causa della scarsità di fondi, vandalismo e problemi tecnici. Lo ha denunciato il portavoce. Lo tsunami ha colpito le spiagge 24 minuti dopo l’eruzione del vulcano che lo avrebbe scatenato e che sta continuando a eruttare. Sono circa 11mila gli sfollati. Lo rende noto l’ong Oxfam secondo cui sale anche l’allarme per la possibilità di nuove onde anomale dopo le eruzioni del vulcano Anak Krakatoa. L’Oxfam, inoltre, ha lanciato un appello di emergenza per soccorrere le popolazioni colpite.

In eruzione il vulcano Krakatoa

Il “figlio del Krakatoa“, il vulcano Anak, continua a eruttare e le autorità indonesiane hanno invitatola popolazione e i turisti a stare lontani dalle spiagge nel timore che possa verificarsi una seconda devastante onda di tsunami. A riferirlo sono i media locali. Le abitazioni distrutte sono state 600, 12mila gli sfollati a cui si aggiungono quasi gli oltre quattrocento morti e i numerosissimi feriti. Le impressionanti immagini girate sopra il vulcano diffuse dalla ministra della Marina dell’Indonesia, Susi Pudjiastuti, mostrano un’enorme nube di cenere in costante attività. Il Krakatoa era esploso in modo disastroso nel 1883.

Anak (“figlio” in indonesiano) Krakatoa è “un nuovo vulcano”, ha detto il vulcanologo Pier Giorgio Scarlato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Vulcani del genere, ha aggiunto, “hanno edifici nuovi poco stabili e per questo è possibile che avvengano frane”. Un fenomeno simile, anche se su scala inferiore, è avvenuto il 30 dicembre 2002 nello Stromboli, “con un maremoto generato da un’instabilità”.