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Marocco, omicidio delle turiste scandinave: nuovo arresto

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L’uomo arrestato a Marrakesh: è sospettato di essere l’addestratore di alcuni dei terroristi arrestati per l’omicidio delle due giovani ragazze.

Un cittadino svizzero residente in Marocco è stato arrestato domenica 30 dicembre a Marrakesh per il suo presunto legame con alcuni sospettati del recente assassinio di due giovani escursioniste scandinave nel sud del Paese, che sarebbero state violentate e decapitate. Lo hanno annunciato i servizi di sicurezza marocchini (Bcij). L’omicidio risale alla notte tra il 16 e il 17 dicembre, nella piana di Imlil.

E’ svizzero l’uomo arrestato per terrorismo

Secondo le informazioni rilasciate dagli inquirenti l’arrestato, di cui non è stata resa nota l’identità, possiede anche la cittadinanza spagnola, ed è stato definito come “intriso di ideologia estremista“. Stando a quanto si legge in una nota, l’arrestato sarebbe “sospettato di aver insegnato ad alcune delle persone coinvolte nella vicenda gli strumenti di comunicazione derivanti dalle nuove tecnologie e di averle addestrate a sparare“.

Le vittime del brutale omicidio, Louisa Vesterager Jespersen, 24enne danese, e Maren Ueland, 28enne norvegese, erano state stuprate e decapitate lo scorso 16 dicembre. I loro corpi sono stati ritrovati vicino a una località turistica sulla catena montuosa dell’Atlante. La polizia norvegese ha dichiarato che il video che mostra una delle due turiste mentre viene decapitata è probabilmente autentico.

I cittadini marocchini: “Ci dispiace”

Altre quattro persone sono state arrestate nei giorni scorsi per il coinvolgimento nell’omicidio, con sospetto collegamento a una cellula dell’Isis. Ma gli investigatori che si stanno occupando delle indagini sostengono che non ci siano contatti coi gruppi terroristici iracheni o siriani.

Intanto, nella capitale marocchina Rabat, è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle due vittime, in presenza dei due diplomatici delle ambasciate danese e norvegese. Molti i residenti locali che si sono presentati alla commemorazione tenendo cartelli con la scritta “Ci dispiace“, o “Scusateci”, per dimostrare che il Marocco si distacca da questi gruppi estremisti isolati.