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Attentato Charlie Hebdo, commemorazione dopo quattro anni

Charlie Hebdo

Dopo 4 anni da quel terribile 7 gennaio 2015 parla la poliziotta che per prima intervenne dopo l'attacco a Charlie Hebdo. A Parigi le commemorazioni.

La Francia commemora le vittime del tremendo attentato alla sede di Charlie Hebdo, avvenuto il 7 gennaio 2015. Sotto i colpi dei terroristi, i fratelli Kouachi, morirono undici vignettisti tra cui alcune firme storiche del settimanale come Cabu, Wolinski, Honoré, Tignous o l’ex direttore Charb. “Ricordo tutto, in maniera precisa, ogni dettaglio. All’inizio pensavo che si trattasse di bambini che giocavano con dei petardi in strada” racconta per la prima volta dopo quattro anni Géraldine Blanc, una poliziotta che all’epoca dei fatti aveva 32 anni.

Charlie Hebdo, bersaglio dei terroristi

Géraldine Blanc faceva parte della squadra in bicicletta che intervenne per prima, subito dopo l’attacco. Quando arrivata sul posto, alcune persone che si erano rifugiate sui tetti hanno cercato di avvertirla del pericolo che proveniva dal palazzo in cui aveva sede il giornale satirico. “Non capisco bene che cosa mi dicono. Poi all’improvviso vedo i due terroristi in giubbotti antiproiettile neri e con armi da guerra in mano”, rammenta, come riporta francebleu.fr. “Getto la bici e scappo come meglio posso, i proiettili mi sfiorano, passano al massimo 20 centimetri da me, ho ancora i loro fischi nelle orecchie”, rivela. Una volta rifugiatasi in una strada limitrofa, sente dalla radio della polizia che “un agente è a terra”.

Non esita e corre a soccorrerlo, ma purtroppo per Ahmed Mérabet non c’era già più niente da fare. “Non avevo più la nozione di tempo, ero sotto shock, ho capito solo in seguito che si trattava di un attacco”, ammette. Questa esperienza le ha segnato la vita. Géraldine Blanc racconta che per quattro mesi non è riuscita ad uscire da casa da sola perché “pensavo che i terroristi avrebbero finito il lavoro e mi avrebbero ucciso”, sottolinea. Da quel 7 gennaio 2015 la poliziotta non ha più prestato servizio in strada. “E’ impossibile, mi sento ancora un bersaglio”, conclude.

L’attentato all’Hyper Cacher

La Francia ovviamente non dimentica le altre vittime di quell’ondata di sangue. Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner e il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, nella mattinata del 7 gennaio 2019 hanno commemorato i vignettisti e l’agente in bicicletta ucciso dinanzi alla vecchia redazione di Charlie Hebdo, in Rue Nicolas Appert.

Al termine della cerimonia, Castaner e Hidalgo si sono poi recati davanti all’Hyper Cacher preso in ostaggio due giorni dopo all’attacco alla redazione dal terrorista Amedy Coulibaly, che in nome dello Stato Islamico ha aperto il fuoco e ucciso quattro persone presenti all’interno del negozio che vende specialità ebraiche.