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Jacuzia, l'italiano Paolo Venturini corre 39 km a -52 gradi

L'italiano Paolo Venturini in Jacuzia, foto di Matteo Menapace

Il Sovrintendente della Polizia di Stato Paolo Venturini ha completato in meno di 4 ore una maratona in Jacuzia, a -52°C.

“Oggi 20 gennaio 2019, ad Oymyakon, il luogo abitato più freddo del mondo, in Jacuzia (RUS), si è compiuto quello che fino a questa mattina, nessun uomo era mai riuscito a realizzare”, scrive l’ufficio stampa di Paolo Venturini. L’impresa consiste in una corsa di 39,120 chilometri a una temperatura di -52°C, con picchi di di -52,6°C. A riuscirci è stato un Sovrintendente della Polizia di Stato che ha completato il percorso da Tomtor a Oymyakon in 3 ore, 54 minuti e 10 secondi. Per misurare le temperature sono stati utilizzati dei termometri Delta OHM, riconosciuti a livello mondiale.

La maratona in Jacuzia

L’impresa in Jacuzia

Venturini può ritenersi più che soddisfatto. Prima dell’inizio della corsa, ha rivelato ai giornalisti di avere un obiettivo preciso: terminare la maratona in 4 o cinque ore. Le sue aspettative sono state ampiamente superate dal suo risultato, di poco inferiore alle 4 ore, per una media di 6 chilometri all’ora. Il sovrintendente non è nuovo a esperienze tanto estreme. Prima di quella in Jacuzia, aveva già corso altre 20 maratone simili, tra cui la Maximum Temperatus in Iran, nel torrido deserto del Lut.

In Russia, Venturini è stato seguito da due medici del Dipartimento di Medicina dello sport dell’Università di Padova, che hanno monitorato le sue condizioni di salute. Sul luogo della maratona erano presenti anche alcuni esperti in medicina del freddo provenienti dall’Università di Yakutsk. “È un’impresa che interessa più ambiti, quello scientifico e quello politico”, ha affermato Venturini in un’intervista al Corriere della Sera. “Verrà girato anche un documentario” dal titolo Monster Frozen.

Venturini “Nessuno conosce i propri limiti”

Durante un’intervista rilasciata a Ria Novosti, ha dichiarato: “Penso che una persona non conosca i limiti delle sue capacità. L’ho dimostrato un anno fa in Iran, quando la scienza ha detto che è quasi impossibile condurre test di super resistenza a temperature di +60 gradi. Sono tornato a casa con il record del mondo. Pertanto, credo che una persona con forte motivazione e tecnologie moderne che lo supportano possa fare cose che vanno oltre ciò che è stato accettato e stabilito. Per me è importante non essere solo Paolo Venturini, un poliziotto che sta cercando il suo limite, ma anche arrivare a casa con risultati che possono essere descritti e usati a beneficio della scienza e dello sport“.