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Bimbo caduto nel pozzo, polemiche sui costi dei soccorsi

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Sui social circolano bufale e polemiche sul caso del piccolo Julen. Alcuni hanno persino criticato gli alti costi dell'operazione di salvataggio.

I genitori di Julen Rosello stanno vivendo momenti drammatici in attesa di sapere la sorte del loro bambino, caduto in un pozzo nel pomeriggio di domenica 13 gennaio 2019. Oltre alla disperazione, devono fare in conti persino con la cattiveria dei social, su cui sono apparse anche delle vere e proprie bufale.

La polemica sui costi

Mentre i minatori asturiani continuano a scavare la galleria orizzontale che collegherà il tunnel verticale al pozzo, su José Rosello e sua moglie Victoria è piombata anche la polemica per i costi dei soccorsi. Stando ai media spagnoli, le operazioni sarebbero finora costate 600mila euro.

Molti utenti si sarebbero lamentati, mentre altri si sono schierati con i genitori del piccolo, ricordando per esempio: “Abbiamo vissuto veri e propri scandali per politici che si sono appropriati di milioni di euro per loro e per i loro compari, perché puntualizzare quanto sta costando il salvataggio di un bimbo innocente?”.

Le fake news

Ancor più impressionante è che qualcuno speculi sulla tragedia avvenuta. Stando a quanto riporta diariosur.es, infatti, su WhatsApp sembra che siano diventati virali dei messaggi in cui verrebbe riscostruita la dinamica dell’incidente, attribuiti alla Guardia Civil. La Benemérita, come viene chiamata in Spagna, smentisce ogni notizia così circolata, precisando: “Davvero la gente pensa che diffondiamo informazioni così delicate tramite WhatsApp?”.

Sdegno e gomento da parte di José Rosello, papà di Julen, il quale ha commentato: “Quando tutto questo sarà finito, tirerò fuori tutte le mie forze e andrò fino in fondo anche a questa storia. Chi ha diffuso quelle informazioni false e diffamanti dovrà risponderne in tribunale. – aggiungendo – Neanche Dio può perdonare persone così meschine, con tutto quello che abbiamo passato e che stiamo passando”.

L’inchiesta

Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta dal tribunale di Malaga. Gli inquirenti avrebbero finora interrogato il capo dell’azienda che ha eseguito la trivellazione del pozzo in cui è caduto Julen, il quale avrebbe assicurato che al termine dei lavori l’apertura era stata coperta. Ascoltato anche il proprietario del terreno, cugino dei genitori del bambino.