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Malaga, una nuova micro esplosione per recuperare Julen

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Nelle ultime 15 ore è stato completato quasi la metà del tunnel. Tuttavia, nuove complicazioni potrebbero richiedere una nuova micro esplosione

Manca meno di 1 metro per raggiungere Julen, il bambino di 2 anni e mezzo caduto in un pozzo abbandonato nelle campagne di Totalan, a circa 20 km da Malaga. Era il 13 gennaio quando Julen è precipitato in un pozzo largo 25 centimetri e profondo più di 100 metri. Da allora non si sono mai sentiti segnali di vita. Sono otto i minatori al lavoro. Nella giornata di venerdì 25 gennaio, a distanza di 12 giorni dal drammatico episodio, si continua a scavare lungo la galleria orizzontale di 4 metri per arrivare alla zona dove si crede che si trovi il bimbo. I soccorritori procedono su turni: due persone alla volta per non più di 35 minuti: lavorano in un ambiente privo di luce e aria, sdraiati o in ginocchio. Nel frattempo in tutta Spagna si tengono veglie a sostegno del piccolo e di chi lavora incessantemente per recuperarlo. Le speranze di trovarlo vivo però svaniscono col passare dei giorni.

Tuttavia, nell’ultimo tratto i soccorritori hanno trovato nuove inside nel terreno e l’attesa si fa sempre più estenuante. Intanto cresce il nervosismo a Totalan.

Nuovi ritardi nel salvataggio di Julen

La roccia dura impedisce di procedere, per questo motivo sarà forse necessaria una nuova micro esplosione. La roccia che gli operatori hanno incontrato nel loro tragitto è quarzite. Si tratta di uno dei minerali più duri e resistenti: le esplosioni servono per frammentare questa pietra e procedere con il percorso indicato. Una sottodelega del governo spagnolo ha convocato una conferenza stampa alle 20.30 di venerdì 25 gennaio in cui è stato spiegato il nuovo problema riscontrato nel terreno.

La Vanguardia ed El Pais riferiscono che la quarta micro esplosione potrebbe influire sulla tenuta del terreno, rallentano ulteriormente i lavori di soccorso. Quest’ultima, infatti, potrebbe verificarsi nei pressi del punto in cui si trova il piccolo, aggravando ulteriormente la situazione. Per questo motivo Jorge Martín, portavoce della Guardia Civil, ha fatto sapere che la nuova esplosione dovrà essere eseguita con la “massima precisione”. Due elicotteri hanno trasferito da Palma di Maiorca e da Cantabria quattro uomini della Guardia Civil dell’ “Equipo de Montaña”. Si tratta di specialisti in speleologia e micro esplosioni così da rafforzare la squadra di soccorritori del piccolo Julen.

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La quarta micro esplosione

L’esplosione prevede un processo di oltre due ore.

Infatti, per prima cosa, due minatori scendono fino al punto in cui è stato costruito il tunnel orizzontale e perforano nella roccia diverse cavità in cui successivamente verranno introdotte cariche esplosive. In questa attesa angosciante tutti sperano che il bambino sia ancora vivo, tanto che all’esterno del pozzo si sono preparati i soccorsi per un eventuale trasporto d’urgenza in ospedale.