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Filippine, bombe in chiesa: almeno 20 vittime e 80 feriti

Filippine

Attentato nelle Filippine, dove due bombe sono esplose davanti a una cattedrale, sull'isola di Jolo. Morte almeno 20 persone, un'ottantina i feriti

Manila vara una legge per estendere l’autonomia della regione a maggioranza musulmana a sud delle Filippine. Un passo considerato cruciale per arrivare alla pace con i guerriglieri separatisti. Ma un attentato dei jihadisti contrari all’accordo può segnare l’inizio di un’escalation del terrore targata Isis. La firma della legge era attesa da tempo. Frutto di numerosi colloqui di pace iniziati nel 2014 tra Manila e il Moro Islamic Liberation Front (Milf), il più grande gruppo ribelle del Paese che ha combattuto per decenni contro il governo centrale. L’autonomia è sempre stata considerata la chiave per creare una pace duratura con i guerriglieri separatisti e per contrastare l’ascesa dell’estremismo islamista nell’area.

Grazie a questa legge, la regione di Bangsamoro, che comprende varie isole della parte meridionale del Paese, dovrebbe avere i suoi poteri esecutivi, legislativi e fiscali entro il 2022. La capitale continuerà a controllare la difesa, la sicurezza, gli affari esteri e alla politica monetaria. Grande come la Corea del Sud, questa è la regione più arretrata delle Filippine malgrado le numerose risorse e la posizione strategica nel Mar Cinese Meridionale.

Tuttavia, continua a scorrere sangue nelle Filippine meridionali. Nonostante la Bangsamoro Organic Law, la legge firmata dal presidente Rodrigo Duterte, i jihadisti tornano a colpire e annunciano una nuova stagione del terrore. Nella notte (ora italiana) di domenica 27 gennaio un nuovo attentato ha colpito l’isola di Jolo. Due bombe sono esplose davanti a una cattedrale nelle Filippine, provocando una vera e propria strage. Almeno 20 persone (dato rivisto dalla polizia) sono morte e i feriti sarebbero un’ottantina, ma il bilancio resta provvisorio.

Attentato nelle Filippine

L’attentato avviene a meno di una settimana dal referendum che ha sancito la creazione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nel sud. Le due esplosioni sono avvenute durante la Messa domenicale nella cattedrale. Anche in passato la chiesa era entrata nel mirino degli attacchi terroristici. La prima bomba è scoppiata sulla porta, seguita da un’altra all’esterno dell’edificio, avvenuta quando già le forze governative stavano rispondendo all’attacco.

Tra le vittime si contano molti feriti e diversi militari intervenuti prontamente sul posto. I feriti più gravi sono stati trasportati in elicottero nella vicina città di Zamboanga. Foto diffuse sui social media mostrano i corpi delle vittime tra le macerie in una strada affollata, fuori dalla cattedrale di Nostra signora del Monte Carmelo. Truppe in assetto da guerra hanno transennato la strada principale che porta alla chiesa. Rafforzata la vigilanza in tutti i luoghi di culto.

Le parole del segretario alla Difesa

“Ho ordinato alle nostre truppe di alzare il livello di allerta per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di culto”, è questo il primo commento del segretario alla Difesa Delfin Lorenzana.

In una nota ha proseguito: “Provvederemo a mettere in atto azioni preventive per stroncare sul nascere eventuali azioni ostili“.