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Venezuela, Di Stefano (M5S): "L'Italia non riconosce Guaidó"

Guaidò divide la maggioranza Lega-Cinque stelle

Il sottosegretario agli Esteri: "Dobbiamo evitare una nuova guerra". Picchi: "La Lega considera terminata la presidenza Maduro".

Al Parlamento europeo Movimento 5 Stelle e Lega si sono astenuti sul voto della risoluzione non legislativa che riconosce il leader dell’opposizione Juan Guaidó come presidente legittimo ad interim del Venezuela, e subito dopo il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano ha chiarito la posizione dell’esecutivo sulla crisi politica nel Paese sudamericano.

“Principio di non ingerenza”

L’esponente del Movimento 5 Stelle in un’intervista a TV2000 spiega che “l’Italia non riconosce Guaidó. Siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite. Il più grande interesse che abbiamo è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Lo stesso errore è stato fatto in Libia e oggi è riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che accada lo stesso in Venezuela”.

“Maduro convochi nuove elezioni”

All’interno della maggioranza la Lega, attraverso il tweet del sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi, si smarca in parte dagli alleati: “Maduro? Convochi nuove elezioni autorizzando osservatori indipendenti magari mandando l’Osce ad operare fuori teatro. La Lega considera la presidenza Maduro terminata”. Sempre su twitter il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (Forza Italia) critica tuttavia il partito di Matteo Salvini (e non solo): “Ho appena annunciato a Guaidó che il Parlamento Ue lo riconosce come Presidente ad interim del Venezuela. Spiace che Movimento 5 Stelle, Lega (!!!) e molti del Pd si siano astenuti, senza schierarsi contro la dittatura di Maduro”.

La posizione della Francia

“La Francia riconoscerà Juan Guaidò come ‘presidente ad interim’ del Venezuela se non verranno annunciate elezioni entro domenica”. Questo l’annuncio del primo ministro Edouard Philippe in Parlamento secondo quanto riporta l’Ansa. Il riconoscimento sarà effettuato “in pieno coordinamento con i nostri partner europei, con la Germania, con la Spagna e con la Gran Bretagna”.