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Emiliano Sala, forti maree rallentano il recupero di uno dei 2 corpi

Emiliano Sala

A bordo dell'aereo precipitato c'erano Emiliano Sala e il pilota. Un robot ha individuato uno dei due corpi, ma il recupero sarà lungo.

Sono iniziate le operazioni per il recupero di uno dei due corpi ritrovati all’altezza del Canale della Manica, dove 21 gennaio 2019 è scomparso dai radar l’aereo con a bordo l’attaccante argentino Emiliano Sala, oltre al pilota David Ibbotson. Non è ancora chiaro se la salma appartenga al calciatore. Il padre del 28enne dichiara: “Vogliamo sapere che cosa è successo realmente quel giorno”.

Il meteo rallenta le operazioni

“Stiamo cercando di recuperare un corpo, se la manovra riuscirà considereremo la possibilità di riportare in superficie anche l’aereo” annuncia un portavoce di Air Accidents Investigation Branch, che sta seguendo le operazioni di recupero del relitto del velivolo scomparso dai radar il 21 gennaio 2019 mentre percorreva la rotta da Nantes a Cardiff, altezza del Canale della Manica, tra Francia e Inghilterra

Sul Piper PA-46 Malibusu viaggiava l’attaccante argentino Emiliano Sala e il pilota David Ibbotson. I primi resti del velivolo, due cuscini dei sedili, sono stati individuati il 30 gennaio 2019 lungo la costa della penisola francese del Cotentin, nella Bassa Normandia, ai confini con la Bretagna.

Le operazioni per il recupero dei corpi però “procedono lentamente perché le forti maree ci fanno lavorare solo per periodi limitati durante l’arco della giornata” specifica sempre l’Air Accidents.

Individuato un corpo

Nella giornata di lunedì 4 febbraio 2019 un robot utilizzato per scandagliare il fondale marino ha individuato una delle due salme, anche se non è ancora chiaro se possa essere proprio quella di Emiliano Sala.

Distrutto dal dolore il papà del calciatore, Horacio, che in un’intervista ha dichiarato: “Speriamo si riesca a recuperare il corpo prima possibile, in maniera da sapere che cosa sia successo realmente, o almeno farci un’idea su quello che è capitato”.