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Danimarca, mamma preleva il sangue al figlio e lo butta nel water

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Una mamma per cinque anni preleva il sangue del figlio per poi buttarlo via. Secondo i medici si tratta di Sindrome di Münchausen per procura

Ogni settimana prelevava al figlio almeno mezzo litro di sangue, che poi gettava nel water. Una pratica iniziata quando il piccolo aveva solo 11 mesi, e poi proseguita per anni. E fermata solo con l’intervento della Polizia, che attraverso le immagini riprese da alcune telecamere nascoste, è riuscita a fermare la donna.

Condannata a quattro anni di reclusione

Che per questo motivo è stata condannata dal tribunale di Herning, in Danimarca, a quattro anni di reclusione per maltrattamenti. Che dovrà anche affrontare la perdita dell’affidamento del figlio, che andrà ora a vivere con il padre. Stando a quanto emerso finora, la donna – ora 36enne – non avrebbe nemmeno saputo spiegare le ragioni del suo gesto, e non ricorrerà nemmeno in appello nei confronti della condanna.

“Non so come sia successo”, racconta, “Ma è stato sempre peggio. Le siringhe, una volta riempite di sangue, le buttavo nella spazzatura”. La donna, di professione infermiera, è stata ora dichiarata inabile all’esercizio.

Indagini avviate su segnalazione dei medici

La Polizia aveva avviato le indagini su segnalazione dei medici, che continuavano a riscontrare bassi livelli di sangue nel piccolo. “Livelli talmente bassi”, spiegano i medici, “Da arrivare a mettere in pericolo la vita del bambino”.

E, sempre stando ai medici, la mamma 36enne soffrirebbe della sindrome di Münchausen per procura. Una sindrome che spingerebbe un genitore a fare volontariamente del male al proprio figlio per farlo apparire a famigliari ed amici come malato, attirando in questo modo l’attenzione su di se.