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Gillet gialli, Chalencon: "Siamo molto vicini ad una guerra civile"

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In un'intervista a La7 l'esponente dei Gillet gialli francesi Chalencon ha dichiarato di essere pronti ad una vera e propria guerra civile.

Tantissime le polemiche che si sono scatenate in seguito all’incontro che ha visto protagonisti i due esponenti del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, e Christophe Chalencon, uno dei membri più attivi dei gillet gialli francesi. Codesto incontro ha, inoltre, portato ad una grossa crisi diplomatica con la Francia, che ha deciso di ritirare l’ambasciatore francese da Roma.

È proprio Chalencon che sta facendo parlare, e tanto, di sé. In un fuori onda dell’intervista fatta Piazza Pulita, famosa trasmissione di La7, il francese ha sottolineato: “Abbiamo dei paramilitari pronti a intervenire perché anche loro vogliono far cadere il Governo. Oggi è tutto calmo ma siamo sull’orlo della guerra civile”

Le parole di Chalencon

L’esponente dei Gillet gialli francesi è incontenibile durante l’intervista e spiega tutti i piani che vogliono attuare in Francia: “Lo so che rischio molto. Posso prendermi una pallottola in testa in qualsiasi momento. Ma me ne fotto. Resto fermo nelle mie convinzioni. Perché se mi ficcassero una pallottola in testa, Macron finirebbe sotto la ghigliottina. Siamo arrivati a un tale livello di scontro, oggi, che se mi colpiscono cade anche Macron.

Se accadesse il popolo irromperebbe nell’Eliseo e distruggerebbe tutto. Lui, sua moglie e tutta la cricca. Siamo in tanti così. Abbiamo delle persone, dei paramilitari, pronti a intervenire perché anche loro vogliono far cadere il governo. Oggi è tutto calmo ma siamo sull’orlo della guerra civile. Quindi si trovino delle soluzioni politiche molto rapidamente, perché dietro ci sono delle persone pronte a intervenire da ovunque”.

L’incontro con il M5S

Durante l’intervista c’è spazio anche per parlare del colloquio avuto con Di Maio e Di Battista: “Abbiamo passato due ore insieme, ed eravamo d’accordo su tutto. È straordinario che il vicepremier del governo italiano non si sia fermato a Parigi, il cuore del potere, ed è venuto qui da noi. Penso che quello che ha fatto segnerà la storia della Francia. Ci ha dato un riconoscimento internazionale e ora altri ci stanno contattando, ha aperto una breccia e ha fatto tremare Macron”.