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Allarme uranio al Grand Canyon per radiazioni pericolose

Grand Canyon

Spunta l'allarme uranio al Grand Canyon, in Arizona, uno dei parchi naturalistici più visitati al mondo

E’ una meraviglia naturale di inestimabile valore. Una gola profonda che si staglia nel panorama dell’Arizona. Un secolare processo erosivo ha portato alla formazione del Grand Canyon. In origine, dove adesso si trova l’area desertica dell’Arizona, si ergevano montagne alte 9600 metri, che formavano una catena montuosa paragonabile all’Himalaya. Nei successivi 500 milioni di anni, glaciazioni e disgeli formarono spaccature sui fianchi delle montagne e numerose inondazioni (almeno 8) coprirono più volte l’intera area.

Visitando il Grand Canyon si resta affascinati di fronte agli strati rocciosi delle pareti verticali, ognuno caratterizzato da una sfumatura di colore differente. Tuttavia, a rovinare la sua bellezza spunta l’allarme uranio.

Allarme uranio al Grand Canyon

Milioni di turisti che hanno visitato il palazzo del museo tra il 2000 e il 2018 potrebbero essere stati esposti alle pericolose radiazioni. Ansa ricorda che, prima dei grandi media Usa, è stato il giornale locale “Arizona Republic” ad aver lanciato l’allarme.

Secondo il responsabile della sicurezza e della sale del Parco, Elston Stephenson, il pericolo per la salute dell’uomo proveniva da alcune rocce di uranio immagazzinate in alcuni contenitori lasciati in un’area del museo. Stando a quanto riferito dall’esperto, i contenitori potrebbero aver esposto il pubblico adulto a radiazioni 400 volte più alte dei limiti di sicurezza. Ansa fa sapere che la soglia per i bambini sarebbe addirittura 4.000 volte più alta. I tecnici hanno già rimosso le rocce. E le indagini sono ancora in corso.

Tuttavia, Stephenson fa sapere che la sua richiesta di informare il pubblico sui possibili rischi a cui è stato esposto sia stata ignorata dai dirigenti del parco nazionale.