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Russia, 20enne uccide la fidanzata a colpi di stecca da biliardo

fidanzata uccisa con stecca da biliardo

Oleg Myshadeaev ha ucciso la fidanzata con un coltello, un manganello e una stecca da biliardo. In precedenza le aveva già strappato il naso a morsi.

Quella di Alexandra Shaposhnikova era una morte annunciata. La ragazza, 20 anni e originaria di Saransk, in Russia, ha perso la vita per mano del compagno, il coetaneo Oleg Myshadeaev. L’uomo ha ammesso di aver ucciso la fidanzata aggredendola a colpi di coltello, manganello e infine stecca da biliardo. Il corpo della giovane è stato ritrovato senza vita nell’appartamento che la coppia condivideva. Secondo quanto riferiscono fonti locali citate da Fanpage, il decesso sarebbe avvenuto a causa delle lesioni riportate sulla testa.

20enne uccide la fidanzata

Oleg ha lasciato il corpo della fidanzata morta nel bagno dell’appartamento per giorni. Al momento dell’aggressione, in casa era presente anche un’amica della coppia, che ha sentito le grida di Alexandra ma non ha immaginato che la ragazza fosse stata uccisa. Il mattino seguente, uscendo dalla sua stanza, il 20enne le ha spiegato di aver “litigato con Alexandra” e l’ha invitata ad andarsene rapidamente. Nell’appartamento la polizia ha rinvenuto (oltre alle armi del delitto, abbandonate di fianco al cadavere) cinque bottiglie di vodka.

La prima aggressione

Non si tratta del primo caso di aggressione di Oleg a danno della fidanzata. Nel novembre 2017, Alexandra era stata picchiata dal compagno durante una festa. Nel corso della serata, aveva assunto notevoli quantità di alcol. Il ragazzo le aveva tirato un pugno in faccia e le aveva morso il naso, staccandogliene una parte. I chirurghi non sono riusciti a riparare il danno e a suturare al viso di Alexandra i frammenti strappati. Il 20enne è stato sottoposto a processo per l’aggressione e durante l’udienza è stato descritto da alcuni testimoni come in preda a “una rabbia incontrollabile dovuta alla gelosia”.

Sorprendentemente, la fidanzata ha testimoniato a suo favore, assicurando di aver perdonato il compagno e di voler tornare a vivere con lui. “Non ho rivendicazioni nei confronti di Oleg”, ha dichiarato. “Chiedo al tribunale di compiacermi e di non rinchiuderlo“. Il ragazzo è stato condannato a 18 mesi di carcere, pena poi ridotta per volere del giudice.