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Spagna, donna mangia in un ristorante stellato e poi muore

fungo velenoso

E' morta una donna dopo aver mangiato dei funghi al Riff, noto ristorante stellato di Valencia. Aperta un'inchiesta del Ministero della salute.

Il Ministero della salute spagnolo ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause della morte, avvenuta domenica 17 febbraio, di una donna di 46 anni, deceduta dopo aver mangiato al ristorante stellato Riff di Valencia. Anche il marito e il figlio della donna hanno accusato sintomi di avvelenamento, seppur più lievi di quelli che hanno portato la donna alla morte.

Scoppia il caso avvelenamento

Fonti vicine al Ministero della salute, dichiarano che l’allarme intossicazione alimentare è scattato domenica scorsa, 17 febbraio, con tre casi all’interno della stessa famiglia a Valencia. I pazienti hanno presentato sintomi simili – vomito e diarrea – nella giornata di sabato 16 febbraio. Due di loro, padre e figlio, hanno recuperato bene; tuttavia, nel terzo caso, quello della donna di 46 anni, è sopraggiunta la morte. Inoltre, nell’indagine in corso, sono stati rilevati altri sette casi con sintomi molto lievi (principalmente vomito) probabilmente legati, come gli altri tre, ad aver consumato del cibo al Riff di Valencia. Gli ispettori per la sicurezza alimentare hanno effettuato lunedì 18 febbraio un’ispezione nello stabile del ristorante per valutare eventuali mancanze nella conservazione dei cibi o nella qualità degli stessi: non hanno però rilevato traccia alcuna di cattive norme igienico sanitario. Tuttavia, sono stati prelevati alcuni campioni di cibo dalla dispensa del ristorante che verranno analizzati nel breve.

Parla Bernd H. Knöller, il proprietario

Riff rimarrà chiuso al pubblico fino a quando non potranno chiarire le cause delle condizioni gastriche che hanno sofferto diversi dei suoi clienti, uno dei quali è morto questo fine settimana”. Lo afferma il proprietario e chef del ristorante, Bernd H. Knöller, che precisa di aver fornito, fin dal primo momento, la sua piena collaborazione al Ministero della Salute per il presto chiarimento dei fatti.