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Alesha, violentata e uccisa a 6 anni: condannato un 16enne

Alesha, bimba di 6 anni violentata e uccisa: l'imputato ha 16 anni

Il tribunale di Glasgow ha condannato un ragazzo di 16 anni per il rapimento, lo stupro e l'omicidio di Alesha MacPhail, morta a soli 6 anni.

L’Alta Corte di Glasgow, in Scozia, ha riconosciuto un ragazzo di 16 anni colpevole dell’omicidio di Alesha MacPhail. La bambina è stata rapita, violentata e uccisa a soli 6 anni. Il suo cadavere è stato ritrovato nella stanza di un albergo abbandonato, nella cittadina scozzese di Rothesay. Secondo quanto si apprende da Fanpage, l’identità dell’imputato non è stata resa nota. Al termine del processo, durato nove giorni, il giudice di Glasgow ha emesso la sentenza e si è rivolto all’adolescente: “Hai commesso uno dei crimini più malvagi di cui questa corte abbia mai sentito parlare in decenni di lotta contro la depravazione”. Per i reati di rapimento, violenza sessuale e omicidio, il 16enne rischia una condanna all’ergastolo.

La scomparsa di Alesha

Alesha si trovava a Rothesay per trascorrere tre settimane di vacanza nella casa dei nonni, insieme al padre e alla sua compagna. Il 16enne l’ha rapita nella notte: il padre si è reso conto della sua scomparsa solo la mattina seguente, quando ormai era troppo tardi. Le forze dell’ordine hanno ritrovato il cadavere della bambina in un hotel abbandonato. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo contro l’adolescente in seguito a una segnalazione della madre dello stesso ragazzo. La donna ha contattato la polizia consegnando loro le riprese delle telecamere di sicurezza poste fuori dalla loro casa. I video mostrano il 16enne uscire e rientrare dall’abitazione per tre volte nella notte in cui la piccola Alesha è scomparsa.

La lite con il padre

Il ragazzo si è sempre dichiarato innocente e ha incolpato la compagna del padre di Alesha, Toni McLachan. Ma la sua versione dei fatti è stata smentita dalle analisi della polizia scientifica, che ha rinvenuto tracce del suo Dna sul corpo e sul pigiama della bambina. Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni degli inquirenti, il ragazzo era entrato in contatto con la bimba mesi prima dell’omicidio, quando si era recato dal padre, Robert MacPhail, per acquistare della cannabis. Tra i due era poi scoppiata una lite, a causa di un debito di sole 10 sterline.