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Nato senza cervello ora va a scuola, la mamma: "Dicevano di abortire"

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I genitori di Noah hanno voluto regalargli "la possibilità di vivere". Nato con il 2% del cervello, ora sta per andare a scuola

Quando era ancora nel pancione della mamma, gli erano stati diagnosticati una serie di disturbi potenzialmente mortali, tra cui l’idrocefalia e anomalie cromosomiche. I medici avevano fatto capire ai genitori che c’erano ben poche speranze che il loro bambino sopravvivesse, ricorda Fanpage.it. In particolare alla mamma, Shelly Wall, di Abbeytown in Cumbria, Inghilterra, fu spiegato che il piccolo che portava in grembo aveva sviluppato una rara condizione chiamata idrocefalo.

Nonostante i consigli degli esperti che le suggerivano di abortire, la donna ha deciso di portare a termine la gravidanza. “Volevamo dare comunque una possibilità a nostro figlio”, ha commentato. Un gesto di estremo altruismo e amore incondizionato per il loro piccolo Noah, nato nel 2012. Alla nascita i pediatri hanno riscontrato che aveva solo il 2% del cervello. Ma la sua vita ha avuto un risvolto tutto positivo.

Noah, il bimbo nato senza cervello

A distanza di 6 anni, il bambino “senza cervello” sta per andare a scuola. Ha imparato a parlare e ora sta proseguendo le sue terapie per iniziare a camminare.

Subito dopo la nascita, Noah è stato sottoposto a cure e interventi chirurgici mirati. Così ha cominciato a crescere, a dispetto di quanto credevano gli specialisti. E a crescere è stato anche il suo cervello. All’età di tre anni, le scansioni mediche mostravano una crescita dell’80% delle sue capacità.

L’intervista ai genitori di Noah

A “Good Morning Britain” la madre e il padre del bambino hanno raccontato la loro storia. I genitori di Noah hanno descritto il progresso del figlio definendolo “straordinario”. Papà Rob ha detto: “È un argomento che ci emoziona sempre tanto. Alcune persone dicono che non puoi far crescere un cervello. Altre pensano che deve essere sempre stato lì. Ma se fosse stato schiacciato sarebbe stato gravemente danneggiato, sarebbe stato disabile mentalmente e fisicamente”.

Il conduttore della trasmissione, Richard Madeley, ha chiesto perché la coppia fosse così decisa a portare avanti la gravidanza. “Eravamo genitori adulti. Se ai giovani veniva offerta quella scelta potevano sentirsi spinti ad abortire, ma noi conosciamo il nostro pensiero, siamo persone positive. Volevamo dare a Noah la possibilità di vivere”, hanno spiegato commossi e felici Shelly e Rob. Il caso di Noah “dimostra di come l’aborto sia sempre una scelta sbagliata, benché non tutti i bambini malati possano avere un recupero così miracoloso come nostro figlio”, hanno dichiarato i genitori. Quindi hanno tenuto a precisare: “Sono propri i bambini disabili quelli che meritano le maggiori cure e affetto, non di essere ucciderli”.