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Giappone, epidemia di morbillo: un focolaio causato da gruppo no vax

morbillo Giappone

Dall'inizio del 2019 in Giappone sono stati segnalati 167 casi di morbillo. L'origine di un focolaio da una gruppo che rifiuta farmaci e vaccini.

Il Giappone deve affrontare il più alto numero di casi di morbillo da una decina di anni a questa parte. L’Istituto Nazionale di Malattie Infettive ha dichiarato martedì 19 febbraio 2019 che in totale sono state segnalate 167 persone infettate in venti delle 47 prefetture della Nazione, tra l’inizio del 2019 e il 10 febbraio.

I no vax del gruppo religioso

L’epidemia sembra maggiormente concentrata soprattutto in due città, Mie e Osaka. Nella prefettura di Mie, nella regione di Kansai sulla principale isola giapponese, Honshu, sono stati registrati 49 pazienti mentre sono 47 gli infettati nella prefettura di Osaka. Sono 17 invece i casi registrati nella prefettura di Aichi, 11 a Tokyo e sei nella prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo.

In particolare, le autorità sanitarie giapponesi hanno segnalato che 29 persone contagiate dal morbillo avevano partecipato ad un seminario tenuto dal gruppo religioso Kyusei Shinkyo che rifiuta farmaci e vaccini in una struttura di Tsu. Di questi, 24 provenivano da Mie.

A quel punto la malattia si è diffusa anche ai familiari e ai contatti più stretti. Dopo quanto successo la comunità pare che abbia dichiarato: “Data la situazione inaspettata seguiremo l’invito dei responsabili sanitari a fare il vaccino contro il morbillo e altre malattie altamente contagiose”.

Il 95% è vaccinato

A Osaka invece hanno contratto il morbillo 12 dipendenti di un centro commerciale, l’Abeno Harukas. Anche a undici clienti è stata poi diagnosticata la malattia. Ancora da chiarire il perché di questa epidemia.

Il ministero della Sanità assicura infatti che oltre il 95% dei giapponesi di età pari o superiore a 2 anni ha anticorpi contro la malattia, come ha confermato una fonte al Japan Times. Le autorità sanitarie ritengono comunque improbabile che il focolaio possa allargarsi ulteriormente.