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Brexit, deputato "italiano" salva i cittadini UE: ma deve dimettersi

Alberto Costa

Alberto Costa, scozzese figlio di genitori italiani, fa approvare un emendamento che tutela i cittadini UE. Per Theresa May "non è accettabile".

Un deputato 47enne conservatore scozzese, figlio di emigrati italiani, va contro il suo stesso governo e fa approvare un emendamento che impegna la Gran Bretagna e la Commissione europea a proteggere i cittadini UE anche in caso di Brexit no deal. E’ però costretto a dimettersi dal suo incarico al ministero per la Scozia.

La battaglia di Alberto Costa

“Felice di veder approvato il mio emendamento con il governo che lo ha adottato per intero. E’ stato un lungo percorso, sono immensamente grato nei confronti di quei colleghi che lo hanno sostenuto. I tanti messaggi di speranza e d’incoraggiamento hanno fatto valere tutto questo lavoro” scrive su Twitter il parlamentare conservatore inglese Alberto Costa, figlio di genitori italiani.

Costa, scozzese, ha infatti presentato un emendamento al testo sulla Brexit per la conservazione dei diritti dei cittadini UE in Regno Unito e di quelli britannici residenti in Unione europea. L’emendamento è passato a larga maggioranza nella serata di mercoledì 27 febbraio 2019 nella Camera dei Comuni.

Tale provvedimento è molto importante perché impegna il governo britannico a firmare con l’UE un patto per proteggere tutti quei cittadini che saranno coinvolti nella Brexit, anche in caso di no deal (ovvero l’uscita dall’euro senza accordo con l’Unione europea).

Costretto a dimettersi

Questa battaglia è costata però cara ad Alberto Costa. Subito dopo l’approvazione dell’emendamento, infatti, al 47enne è stato chiesto di rassegnare le dimissioni dal suo incarico al ministero per la Scozia. Come riporta repubblica.it, fonti di Downing Street spiegano infatti che per prassi un membro del governo non dovrebbe presentare un emendamento a una mozione di base presentata dallo stesso esecutivo. Theresa May aveva definito infatti l’emendamento “non accettabile”.

Dimissioni che forse potevano però essere evitate, visto che il Parlamento ha votato a larga maggioranza il provvedimento di Alberto Costa, dal labour Jeremy Corbyn all’euroscettico Jacob Rees-Mogg. Questo perché “lancia anche un messaggio all’UE e a Donald Tusk, perché ora la Commissione europea indirettamente è chiamata a tutelare i cittadini coinvolti nella Brexit“, sottolinea il parlamentare scozzese ai report.