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Guaidò torna in Venezuela: "Metteremo fine all'usurpazione di Maduro"

Guaidò di nuovo in Venezuela

Il leader dell'opposizione era partito due settimane fa nonostante il divieto di espatrio: "Le minacce e le persecuzioni non ci fermeranno".

Juan Guaidò è di nuovo in Venezuela. Il leader dell’opposizione era partito due settimane fa (per andare in diversi paesi sudamericani), non rispettando il divieto di espatrio del Tribunale Supremo di Giustizia. Ma a dispetto di questo il suo ritorno a Caracas è stato tranquillo. Nessun funzionario dell’aeroporto lo ha infatti bloccato: nello scalo della capitale erano presenti diplomatici degli Usa, del Sudamerica ed europei che con ogni probabilità si sarebbero mossi ‘in sua difesa’ in caso di necessità. Lo riferisce l’Ansa.

La manifestazione

Guaidò ha riferito che il funzionario di sicurezza di frontiera quando ha verificato il suo passaporto si è rivolto così a lui: “Benvenuto presidente!”. Il 35enne in seguito si è recato in Piazza Alfredo Sadel dove lo hanno accolto migliaia di sostenitori (radunatisi anche in molte altre città del Venezuela). “Presto metteremo fine all’usurpazione. Le minacce e le persecuzioni non ci fermeranno. La dittatura può bloccare strade e reprimere ma non potrà fermare un popolo coraggioso che resta mobilitato in piazza”, le parole dell’autoproclamato presidente ad interim. Ribadito inoltre l’impegno per permettere l’ingresso dell’assistenza umanitaria nel Paese.

Il governo

Il regime di Maduro non ha arrestato Guaidò sebbene la vicepresidente Delcy Rodriguez abbia fatto sapere a Russia Today che il governo sta considerando “le attività” dello stesso Guaidò e studiando le “misure adeguate”. Le parole erano state pronunciate prima del ritorno del leader dell’opposizione. Così come quelle di Mike Pence. Il numero due della Casa Bianca su Twitter aveva avvertito: “Qualsiasi minaccia, violenza o intimidazione contro di lui non sarà tollerata e avrà una risposta rapida”.