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Russia, madre tenta di vendere il proprio figlio: arrestata

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La polizia di Mosca arresta una 23enne: voleva vendere i propri figli perchè "Mi impediscono di uscire con gli uomini".

Una madre voleva vendere il proprio figlio perché lo considerava un ostacolo ai propri appuntamenti amorosi. Questa la spiegazione fornita da Rasulzhan Kyzy Barnokhon, 23enne di origine russa, alle persone che si sono messe in contatto con lei proprio per “comprare” il piccolo. La donna richiedeva una cifra pari a circa 13.000 Euro, ed era giunta a Mosca dalla cittadina di Ufa, non lontana dal confine Kazako, proprio per incontrare gli acquirenti e concludere l’affare.

Il messaggio intercettato da una Ong

Per fortuna ad aspettarla ha trovato i membri della Ong ‘Alternativa’, che combatte proprio contro la tratta di esseri umani. Sono stati loro i primi a rendersi conto di quali fossero le intenzioni della donna, dopo che si sono imbattuti nel suo messaggio on line. Fingendosi dei compratori, si sono messi in contatto con la ragazza per cercare di capirne le reali intenzioni. Dopo aver parlato per un po’, sarebbe emerso che la giovane voleva disfarsi del figlio perchè avrebbe dovuto incontrare un uomo conosciuto in rete. La ragazza si sarebbe detta disinteressata al destino del figlio, e nel corso dell’incontro organizzato, dopo aver preso i soldi, avrebbe detto che “È tutto finito, e noi non ci conosciamo”.

L’arresto della giovane madre

Invece ad accompagnare i finti acquirenti c’era anche la polizia, che ha immediatamente proceduto all’arresto della donna, avviando nei suoi confronti un procedimento per tentata vendita di un minore. Un reato che nell’ordinamento russo è punibile con una condanna fino a 5 anni di reclusione. Secondo la polizia non sarebbe nemmeno la prima volta che la ragazza viene fermata con la stessa accusa. Solo 12 mesi fa avrebbe infatti tentato di vendere il figlio maggiore, che all’epoca aveva 12 mesi.