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USA, salvata dal tumore grazie alla visita del dentista

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Era stato quasi per caso che il dentista si era accorto del tumore che le stava crescendo in bocca. Una diagnosi che le ha però salvato la vita

È stato un incontro toccante quello andato in scena tra una bambina di 5 anni e il dentista che nel corso di una visita di routine le aveva diagnosticato un tumore alla mascella.

Alla mamma della piccola Hunter infatti, solo 18 mesi fa, i medici avevano detto che la figlia avrebbe avuto solo il 40% di probabilità di guarigione dal neuroblastoma che l’aveva colpita. Una massa tumorale rivelata quasi per caso, grazie ad una radiografia panoramica eseguita dopo che il dentista aveva notato la caduta di alcuni denti della piccola. Un’evenienza giudicata particolarmente strana per una bambina della sua età e che richiedeva, quindi, un ulteriore approfondimento.

Le difficili cure

A 18 mesi di distanza da quel fatidico giorno, dopo 140 giornate passate in ospedale per la rimozione di due diversi tumori, cinque sessioni di chemioterapia, due trapianti di cellule staminali, dodici cicli di radioterapia e sei di immunoterapia, la famiglia della bambina è andata quindi a trovare la dottoressa Harlyn Susarla, proprio nello studio in cui fece la prima diagnosi. Perché secondo i genitori, se la bambina è ancora viva si deve anzitutto alla diagnosi precoce della dottoressa, che ha permesso di prendere in tempo la malattia, prima che si diffondesse troppo per poter essere combattuta.

La soddisfazione della dottoressa

“Sono assolutamente contenta di essere riuscita a notare una cosa come questa nel corso di una semplice visita, permettendo alla piccola di ricevere le cure di cui aveva bisogno” afferma la dottoressa Susarla, intervistata da KOMO News”. La dottoressa parla del rapporto venutosi a creare con la piccola Hunter: “Penso a lei tutti i giorni”.

Il neuroblastoma può formarsi anche prima della nascita di un bambino, ma solitamente riesce ad essere notato solo nel momento in cui la massa tumorale inizia a crescere. Ad essere colpiti da questa particolare patologia, infatti, sono i bambini di età inferiore ai 5 anni. Anche se la maggiore occorrenza si ha intorno ai 2 anni.

La speranza che la malattia non si ripresenti

E anche se esiste sempre la possibilità che la malattia si ripresenti, i genitori sono fiduciosi. La piccola Hunter è stata inserita in un programma sperimentale dell’Ospedale Memorial Sloan Kettering. Una cura che dovrebbe fornire una sorta di “Vaccino” al tumore, riducendo così le possibilità che si manifesti nuovamente.