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Brexit, Theresa May "Potremmo non uscire dall'Unione Europea"

Brexit, Theresa May "Potremmo non uscire dall'Unione Europea"

Theresa May mette in guardia il Parlamento britannico: se non venisse approvato l'accordo "Potremmo non uscire dall’Ue per molti mesi".

La premier britannica Theresa May avverte i deputati della Camera dei Comuni in vista del voto previsto per martedì 12 marzo: “È il momento di dire sì, altrimenti la Brexit potrebbe essere annacquata o, peggio, cancellata“. Il 12 marzo il Parlamento britannico è infatti chiamato a votare l’accordo tra Regno Unito e Unione Europea per la Brexit. Secondo Theresa May rifiutare l’accordo “significa che nessuno sa cosa potrà succedere. Potremmo non uscire dall’Ue per molti mesi, potremmo uscire senza le protezioni che il deal prevede e potremmo non uscire del tutto“.

May tra due fuochi: UE e Parlamento

Come riporta Repubblica, rivolgendosi agli operai della fabbrica di Grimmsby, roccaforte dei sostenitori della Brexit, ha avvertito: “Tutti dobbiamo fare uno sforzo per raggiungere il nostro obiettivo, anche l’Ue, perché il No Deal interessa anche loro“. Un doppio fronte quindi quello su cui deve combattere Theresa May per portare a termine gli accordi di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Da un lato c’è infatti il tentativo di far approvare l’accordo dal Parlamento britannico il 12 marzo. Se questo non avvenisse il Regno Unito rischierebbe infatti di sforare la scadenza del 29 marzo, oltre alla quale è previsto il No Deal: l’uscita dall’UE senza accordi. Dall’altro la clausola imposta dall’Unione Europea sul cosiddetto “backstop“. Tale clausola impone che l’Irlanda del Nord rimanga nell’unione doganale europea fino a un nuovo accordo, così da garantire che le due Irlande sussista un confine fluido e pacifico sia il mercato unico europeo.

Backstop contro brexiter

Proprio sul nodo del backstop si gioca il voto del 12 marzo. I più sentiti sostenitori della Brexit temono infatti che che un confine libero fra Dublino e Belfast comporti l’inevitabile frammentazione del Regno Unito, spingendo l’Irlanda del Nord a rimanere vicina all’Unione Europea. I Brexiter hanno infatti parlato di un complotto, per impedire all’Inghilterra “di sganciarsi dal carrozzone europeo“. Per recuperare il consenso necessario all’approvazione dell’accordo, Theresa May sta cercando di usare Barclay e Cox per eliminare la clausola.

Aperta l’ipotesi di rinvio

I colloqui intavolati dal ministro Barclay e dall’attorney general Cox con Bruxelles non stanno però dando i risultati auspicati. Diventa quindi sempre più improbabile che entro il 12 marzo il governo avrà rassicurazioni sufficienti a per convincere i Brexiter ad approvare l’accordo. Si affaccia quindi l’ipotesi del rinvio visto che difficilmente l’accordo sarà approvato dal Parlamento e che si prospetta un rifiuto di uscita dall’UE senza alcuna tutela diplomatica.